Editoriale di Debora D’Alessadro – In questi giorni il mondo, tra le tante problematiche che deve affrontare per esistere, deve occuparsi di una singolare notizia che arriva dagli Stati Uniti. Stando a quanto diffuso dai media, un famosissimo produttore cinematografico avrebbe approfittato delle avvenenti attici hollywoodiane per togliersi qualche capriccio. Tutto probabilmente in cambio di avanzamenti di carriera per le stesse. Alcune di loro, dopo anni hanno ricordato di aver “subito” queste molestie e gridato ai quattro venti ciò che loro stesse hanno accettato,tacciandolo per gravi molestie sessuali. Partiamo dal presupposto che la cosa offende sicuramente le donne e conferma la convinzione che in certi ambienti, spesso si scende a compromessi del genere; stiamo parlando di attrici che guadagnano fior di milioni di dollari solo per starnutire in questo o in quell’ altro film e che comunque, essendo dotate della parola. Avrebbero potuto rifiutare un simile approccio invece per raggiungere i loro obiettivi, hanno scelto la via più breve. Stroncato nella carriera, distrutta la sua famiglia, certamente il produttore pagherà, laddove si dimostrasse che ha sbagliato. Mentre queste donne, immolate ad eroine salvatrici delle virtù femminili; nessuna donna può sentirsi “salvata”. Avrebbero dovuto opporsi, mantenere la loro integrità e dimostrare di potercela fare, perchè brave. Tutti i telegiornali hanno anteposto questa notizia ad un’ altra di casa nostra, dedicando veramente pochi minuti ai ragazzi disabili, che a Palermo si vedono negato il diritto allo studio. Ragazzi, figli di tutti noi e della società che gli abbiamo fatto trovare, rimasti senza assistenza a causa di ritardi burocratici della Città e della Regione Sicilia. Ad un mese dall’ inizio dell’ anno scolastico, gli alunni delle scuole medie superiori ancora non hanno il servizio di trasporto ed il personale igienico-sanitario adeguatamente individuato. Le famiglie sono allo stremo, tra chiacchiere e tavoli d’ incontro, gli unici a pagarne le conseguenze sono i ragazzi meno fortunati che devono posticipare la loro formazione scolastica. La comunicazione è una gran cosa, ma se ne fa un uso errato,talvolta, pilotato da interessi politici, economici; e chi è davanti allo schermo, viene imboccato verso notizie, facendo distogliere l’ attenzione da problemi veramente importanti. Mentre si discute dell’ attrice e del produttore, un ragazzo si sta chiedendo come sarà il suo futuro se a cominciare dalla scuola già barcolla. Smettiamola di dire che la tecnologia, i social stanno mescolando la realtà ed il virtuale, siamo sempre noi a deciderne l’ uso.