Si avvicinano le elezioni politiche nazionali e probabilmente verranno accorpate anche quelle amministrative. E la politica in fibrillazione si attrezza, come è giusto che sia per fronteggiare un passaggio importantissimo per il futuro della nostra nazione. La Sicilia ha dimostrato quanto sia fondamentale l’unione nel centrodestra per vincere la partita. La scelta oculata di Musumeci, figura che ha saputo coagulare tutti si è rivelata opportuna per le caratteristiche personali, le competenze e le potenzialità del nuovo governatore neo eletto. Ecco che però avanza il nome di Pirozzi, il sindaco del Comune di Amatrice proiettato verso la candidatura nientedimeno che alla Presidenza della Regione Lazio. Orbene, ci si chiede se sia opportuno privare la realta’ martoriata di Amatrice di questo brillante sindaco, per metterlo a governare addirittura la Regione. Pirozzi sarebbe disolto da una marea di altri problemi e quelli suoi e della sua realtà, anzi quelli di un comprensorio intero rischiano di passare ancora in secondo piano. Mentre si fanno i conti di strutture che non si riescono a montare, e arrivano (anche se poche) immagini di gente che sta ancora nelle roulotte ferrose per affrontare ancora un inverno lungo e devastante. Ma per aiutare Amatrice, serve lasciare Pirozzi lì dove sta, a fare semplicemente il suo mestiere/dovere di primo cittadino. Lo abbiamo visto salutare il nuovo anno nella trasmissione di Canale 5 in diretta, e lì abbiamo pensato che in fondo quella spettacolarizzazione potesse servire a mantenere alta l’attenzione su Amatrice al fin di risolvere al più presto almeno una piccola parte dei problemi che lo sconquasso della terra ha generato. In realtà le case non arrivano, le tasse le dovranno pagare, e quindi l’uomo Pirozzi probabilmente si fa strada per la sua popolarità acquisita a livello mediatico. I sindaci in ombra dei comuni viciniori, non di meno colpiti da tanti guai, non hanno quelle caratteristiche felpate e quella verve del collega, che fino al giorno del sisma era uno degli ottomila e passa sindaci italiani. No alla spettacolarizzazione del dolore, del dramma per finalità politiche. Si scelgano i candidati con ben altri criteri, lasciando in pace Pirozzi. Un pò di obliò servirebbe in cambio di fatti, e per aiutare Amatrice servono le case, e la politica dovrebbe concentrarsi a fare sforzi senza colori partitici al fine di aiutare chi, nonostante tutto soffre nel freddo e nel silenzio assordante di una realtà fantasma. Ai posteri le ardue sentenze.