Siria – Ahmad Joudeh è un ballerino palestinese di 27 anni, nato e cresciuto in un campo profughi di Damasco. Portando avanti la sua passione innata per la danza è stato ripudiato dalla sua famiglia. Il padre gli ha sempre vietato ogni tipo di contatto con quel mondo e per farlo smettere di danzare lo picchiava brutalmente, fino a riempirlo di bastonate alle gambe.
Tutto ciò però non ha impedito ad Ahmad di realizzare il sogno che aveva sin da quando era solo un bambino: danzare. L’amore che ha per la danza classica, infatti è più forte anche delle minacce dell’Isis, che avrebbe voluto decapitarlo. Il califfato si era accorto di quanto la sua passione lo rendesse libero dentro.
Come gesto di estrema ribellione verso i terroristi, decide di farsi un tatuaggio con la scritta “Danza o muori”, e lo fa sul collo, nel punto esatto in cui cade la mannaia dell’Isis al momento delle esecuzioni capitali.
Dopo la pubblicazione su Youtube e Instagram dei filmati delle sue esibizioni per i cieli della Siria in fiamme, il giovane danzatore viene notato da un regista olandese. Da lì a poco riceve una proposta di lavoro dal direttore del Dutch National Ballet di Amsterdam. Così con un passaporto da rifugiato politico, raggiunge l’Olanda e riesce a realizzare il suo sogno.
Il ballerino Roberto Bolle lo ha voluto ospite nel suo programma “Roberto Bolle – Danza con me”, trasmesso su Rai 1 lo scorso 1° febbraio.
La storia di Ahmad è la dimostrazione che bisogna sempre credere nei propri sogni, perché è l’unico modo per poterli realizzare. Nonostante gli ostacoli che potrebbero verificarsi durante il cammino.
Luca Nascenzi
Tatuaggio sul collo “Danza o muori”
Ospite “Roberto Bolle – Danza con me”
Esibizione in Siria