E così svanisce anche il sogno italiano. Anche, perchè sono molte, troppe le cose infrante che continuano a spegnere l’entusiasmo nazionale. Finora, politica a parte, il tifo ed il calcio erano rimasti unico comune denominatore che riusciva ad unire tanta gente. intorno ad una squadra di fuoriclasse del tiro al pallone. Ai mondali terminavano le rivalità tra tifosi di Roma, Juve, Lazio…e chi più ne ha ne metta. Oltre al giro economico rilevante, con vantaggi aurei per i calciatori e per i dirigenti della nazionale, lo spirito dell’unità italiana si ritrovava intorno a questi schermi televisivi, e per chi poteva anche magari seguire allo stadio la gloriosa nazionale. E di quella gloria resta solo un ricordo, vista la figura che ieri sera è stata tributata davanti al mondo intero. L’Italia appare sfiancata in tutti i sensi da una serie di elementi negativi che vengono poi causati dal sistema stesso. Quello sportivo, non fa eccezione e sembra voler sposare la linea della politica nazionale che fà un pò acqua da tutte le parti. Ma mentre in politica i responsabili sono gli stessi cittadini che scelgono da chi farsi governare… in questo caso le strategie in campo e di azione sono affidate probabilmente per lo stesso mezzo raccomandatorio con cui il sistema funziona ad amplissimo raggio. E così largo ai giovani è solo in campo, mentre per decidere, per impostare il futuro della nazionale di calcio si scelgono due attempati signori che ci hanno regalato una disfatta storica rilevante e che non verrà certo dimenticata a breve. Forse le menti italiane dovrebbero ringiovanirsi un pò e gli aurei ultraottuagenari dovrebbero pensare un pò più alla loro quiescenza. Ma in certi ambiti la pensione sembra non voler essere ammessa, e quindi la si percepisce ma non la si attua. E questi sono i risultati di una incompetenza palese, e che non la vengano certo a chiamare sfortuna. Ma in questa Italia comandata dagli stravecchi, c’è posto per i giovani talenti sono per eseguire, e manca l’umiltà di chi pensa di poter condizionare tutto vita natural durante. In fondo non è solo il vitalizio parlamentare a rendere felici, anche gli stipendi da dirigenti sportivi non sono da meno. Ma come nel primo ora anche nel secondo caso c’è amarezza e basta. L’Italia che non entra nei mondiali è un danno economico rilevante, non solo per i conti dei calciatori e compagnia cantando, ma si ferma un ciclo di vendite, di gadget e di promozione varia che comunque fa girare un pò la arrugginita economia italiana. Il sogno di tante famiglie è quello di comprare il nuovo 55 pollici per vedere i mondiali tutti incollati alla televisione che sfavilla colori brillanti per la gioia poi anche dei più piccoli. Ebbene il torpore della nazione italiana ha contagiato inesorabilmente anche lo sport. Ai posteri le ardue sentenze.
@danieleimperiale