Roma – Arriva l’ accordo con l’Europa sulle banche “compatibile con le regole attuali è alla portata di mano”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi. “Vogliamo che i risparmiatori e i correntisti italiani siano al sicuro”. “A mio giudizio – ha spiegato il premier – il problema banche in Europa non riguarda quelle italiane. La questione del credito in Europa riguarda molti istituti. Sono molto più preoccupato dei derivati delle banche degli altri Paesi” ed “è questo il vero problema”.
Renzi ha aggiunto inoltre che “in Italia abbiamo una situazione particolare rispetto agli altri” paesi. “Forse bisognava fare un intervento sulle banche” alcuni anni fa, come fece “Merkel che ha messo 247 miliardi nelle banche tedesche, pensando che fosse una buona occasione per il sistema economico del suo paese”. Le parole di Renzi arrivano dopo che, sul bail-in, si riapre il dialogo con Berlino. La settimana scorsa è scoppiato il caso della Landesbank di Brema, che rischia il fallimento senza aiuti pubblici. E a chiedere un piano da 150 miliardi per stabilizzare il settore è stato, ieri, proprio il capo economista di Deutsche Bank. Intanto il presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, sulle banche italiane, ha buttato acqua sul fuoco: “Non è una crisi acuta” ha detto, ed è giusto concedere tempo al “dialogo costruttivo in corso fra Italia e Commissione” per trovare una soluzione, anche se per questo tipo di questioni non servono “grandi soluzioni”, ma soluzioni graduali. Che il presidente del Consiglio colga ogni occasione per rassicurare tutti su tutto, è sicuramente apprezzabile, ma resta però il fatto illusorio di una situazione in cui molti risparmiatori italiani hanno di fatto visto saccheggiarsi i loro risparmi per vicende ai limiti dell’incredibile, dove le garanzie sono andate a farsi letteralmente friggere. Oggi poi, l’italiano medio-piccolo ha ben poco da custodire, o da risparmiare a causa dell’elevato costo della vita, assenza di lavoro e tante altre patologie della nostra società moderna. Comunque se si fa l’accordo non dispiace, certo è il cittadino medio resta comunque scettico.