di Antonio Agosta (Redazione di Sicilia)
Non è la classica foto ricordo scattata da un turista come souvenir dal ritorno di un lungo viaggio in giro per il mondo, lo scatto fotografico, struggente, realizzato dall’attivista di Oslo, Gissur Simonarson, ritrae Abdul, l’uomo fuggito dal campo profughi siriano di Yamuk, mentre vende penne a biro con la figlia minore sulle spalle per le strade della capitale di Beirut per scappare dalla miseria.
Ma Abdul ha 35 anni ed è padre singolo di due figli, con una vita martoriata dalle guerre, dalla miseria e dalla disperazione che nasconde la speranza.
La foto è stata postata su Twitter e, a sua insaputa, ha fatto il giro nel web, commuovendo il popolo dei social network, promuovendo la campagna #BuyPens per aiutare a identificare l’uomo.
Gissur Simonarson ha cambiato il suo destino da rifugiato ridandogli quel sorriso nascosto dalle lacrime, che nessun uomo occidentale può immaginare, avviando una raccolta fondi Crowdfunding, fissando un obiettivo di 5000 dollari che è stato raggiunto in meno di mezz’ora. Poi, in ventiquattro ore, sono stati raccolti 80 mila dollari grazie all’impegno di 3000 mila persone impietosite dall’episodio.
“Grazie a tutti per il supporto. È bello vedere persone unirsi e fare la differenza nella vita di un’altra persona”. Parole di Abdul soffocate da un pianto di gioia come fosse un ragazzino, sicuro di aver assicurato un futuro migliore ai suoi figli e agli altri profughi.