di Antonio Agosta (Redazione Sicilia)
Spettacolare concerto della signora Ciccone, in arte Madonna, al Pala Alpitour di Torino, con un super show blindato tra istigazione e paura. Il concerto è iniziato con oltre un’ora di ritardo, come avviene sempre, ma l’attesa non ha deluso tutti noi che eravamo presenti al suo cospetto. Quasi da brividi la sua entrata sul palco, l’artista era vestita con un kimono dentro una gabbia che scendeva dal soffitto circondata da guerrieri con scenografie da videogiochi.
Rebel Heart è il nuovo lavoro musicale della cantante italoamericana che sta portando in giro per il mondo. L’Italia avrà l’onore di ospitarla per tre serate, il 19, il 21 e il 22 novembre a Torino. La serata del diciannove si è svolta dopo una lunga attesa e lunghe code per accedere allo stadio, colpa dei controlli di sicurezza e dei capricci della Star. Purtroppo dopo la tragedia a Parigi tutto è più complicato, anche assistere un concerto o uno spettacolo teatrale è un problema per nulla facile da tollerare.
Madonna, sul palco di Torino, ha festeggiato con tutti noi presenti i suoi 30 anni in musica. Lo ha fatto cantando alcuni pezzi del nuovo album e rispolverando in chiave spagnoleggiante quelli del suo repertorio. True Blue, La isla Bonita, Into the groove e tanti altri ancora, cantanti e applauditi dai tanti fan arrivati da tutte le parti d’Italia. Davvero emozionante ascoltare dal vivo l’idolo della nostra adolescenza, oggi quarantenni, nel ricordo della sua prima apparizione ufficiale con Like a Virgin, primo dei tanti successi di una carriera senza fine.
Madonna si è mostrata radiosa e instancabile, nonostante la sua età non più giovane. Si è esibita insieme ai suoi ballerini con molta sicurezza assoggettandoli al suo volere da donna matura. Non sono mancati i riferimenti di odio verso la Chiesa Cattolica, perché lei è maestra del sacrilegio e afferma che la religione e l’erotismo siano due cose assolutamente collegate tra loro. Sul palco la cantante ci ha deliziati con delle ballerine in veste religiose, acrobate e semi nude, che ballavano la lap dance avvinghiate a dei crocifissi d’argento, mentre Madonna seduce un sacerdote di colore che sbuca dal basso attorno a un tavolo che ricorda L’ultima Cena di Cristo.
La provocazione con le rappresentazioni omosessuali non si sono fatti attendere. Gli approcci amorosi tra persone dello stesso sesso erano ben visibili, ma lei è Madonna la Regina del Pop e della trasgressione.
Quasi alla fine, come ha fatto a Stoccolma, ha dedicato la canzone “ Le vie en rose” in versione acustica alle vittime di Parigi, come “Who’s the girl” in tono leggero per ringraziare l’Italia, il Paese in cui sono nati i suoi genitori.
Lo spettacolo finisce dopo la mezzanotte con una gag divertente e tentatore nei confronti del Vaticano: Madonna consegna una banana a un fan chiaramente gay vestito da suora e con atteggiamenti allusivi al sesso fai da te.