Roma – Con frasi di rito della migliore tradizione Repubblicana, Renzi ha risposto agli attacchi verbali che il Presidente Turco Erdogan ha lanciato verso l’Italia. Una lite diplomatica a distanza, che viene inserita in un contesto di preoccupazione da parte dell’Europa per l’atteggiamento del leader turco, in relazione al recente golpe, poi fallito che di fatto ha notevolmente rafforzato la posizione di Erdogan. La Turchia è rimasta molto disturbata da ingerenze degli stati appartenenti alla comunità europea, e ritiene che il tentato golpe sia stato deciso all’estero e non in Turchia. Cosicchè la posizione di disturbo viene espressa senza mezzi termini, e Erdogan mette sul piatto anche una indagine italiana che la magistratura sta portando avanti nei confronti di un suo terzogenito. Cosicchè la replica di Renzi, ossia che l’Italia è uno stato di diritto ed il resto è un “aho che te credi” omissis. Orbene noi come nazione siamo gravati da tantissimi problemi, ed in momenti come questo dovremmo preoccuparci veramente di tante criticità che abbiamo in casa nostra. Ora a livello europeo ed internazionale, si guarda con comprensibile perplessità sul modus operandi del governo Turco relativamente alle epurazioni in atto post fallito golpe. Si parla di diritti internazionali dell’uomo che sarebbero stati calpestati, e sicuramente Erdogan si è voluto subito togliere i pesanti sassi nelle scarpe, sicuramente per evitare possibili riorganizzazioni di un eventuale e nuovo golpe. L’Italia non è un paese che fa la voce grossa, la politica internazionale che segue da sempre in modalità prona, linee dettate da altri, è diventata quella delle spallucce e delle frasi di rito. In barba alle politiche estere di un certo livello che caratterizzavano l’azione di governi della prima Repubblica gestita comunque da grandi statisti. Una nazione forte, avrebbe colto l’occasione per farsi promotrice di tavoli di approfondimento, tentando magari di non far sentire sulla Turchia una pressione generalizzata che è poi piu’ di forma che di sostanza, approfittando della necessità di un tavolo di approfondimento. Ci sono nazioni in cui i diritti dell’uomo…sono continuamente calpestati. In alcuni casi, come l’ascesa e la discesa di Gheddafi, sono la testimonianza storica di una serie di azioni e di reazioni che hanno elevato in passato il livello di politica internazionale portata avanti dall’Italia. Non vi sono responsabilità nel colore politico, poichè ci troviamo di fronte a scelte che non vengono dai partiti, e quindi in casi come questo l’anomalia della politica estera emerge in tutte le sue forme. Per fortuna che la diplomazia, ha anche altri canali, altre organizzazioni, che agiscono attuando strategie difendendo, senza clamori quel che resta della dignità del popolo italiano.