L’usanza, bandita nel 1911, è ormai estinta, ma ancora sono in vita alcune donne con evidenti conseguenze. La fasciatura veniva imposta alle bambine di quattro o cinque anni. Si adoperava una bendatura che costringeva tutte le dita, a esclusione dell’alluce, a piegarsi verso la pianta del piede.
Nel giro di qualche anno, si ottenevano piccoli piedi arcuati lunghi non più di sette-otto centimetri, che venivano avvolti con delle fasce preziose e chiusi all’interno di scarpine ricamate. Soprattutto nel primo periodo, la pratica causava notevoli sofferenze alle bambine.
Quest’usanza probabilmente iniziò a svilupparsi in Cina tra il quarto e il settimo secolo, soprattutto fra le danzatrici e le concubine imperiali. Ma è nel decimo e nell’dndicesimo secolo, durante la dinastia dei Song (960-1276), che si diffuse maggiormente. In questo periodo i piccoli gigli d’oro cominciarono a essere apprezzati come segno di bellezza ed eleganza femminile.
Non è un caso che l’usanza di fasciare i piedi si diffuse proprio sotto i Song, quando nella società cinese i ruoli femminili e maschili iniziarono a separarsi in maniera sempre più netta. La pratica della fasciatura dei piedi, infatti, rendeva più semplice relegare la donna all’interno del suo emisfero privato. La menomazione degli arti limitava i movimenti delle donne così come la loro presenza fisica negli ambienti pubblici, considerati prerogativa degli uomini.
La fasciatura (dolorosissima) avveniva dunque per frenare lo sviluppo dei piedi. Si iniziava con un pediluvio in una mistura di erbe. Poi le dita venivano ripiegate su se stesse fino a rompere le ossa. Quindi si bendano con garze strettissime. Nel giro di qualche anno, si ottenevano piedi arcuati lunghi non più di sette-otto centimetri, da avvolgere in scarpine ricamate. Un caro prezzo che però pagavano queste donne che, poi ovviamente in età adulta, accusavano terribili dolori tali da non farle reggere in piedi. Un modo per limitare i loro movimenti e relegarle all’interno delle mura domestiche. Ora tutto questo è solo storia e ricordo, ma in Cina ci sono donne viventi che ancora sopportano i danni di questa pratica, e che sono costrette a letto non da malattie ma a causa dei piedi fasciati.