Roma – Per quanto riguarda i piani di sviluppo della banda ultralarga lo scorso 3 giugno è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il primo bando per la realizzazione della rete nelle aree bianche nelle prime sei regioni: Abruzzo, Molise, Emilia Romagna, Lombardia, Toscana e Veneto. Ora il Governo ha firmato per 57 milioni i piani per la banda ultralarga con le regioni Valle d’Aosta e la provincia autonoma di Trento.
Secondo il Ministero per lo sviluppo economico si tratta di “interventi in aree dove mercato non investe”. Si tratta dell’accordo operativo per la costruzione della rete pubblica a banda ultralarga.
L’opera prevista in Valle d’Aosta sarà finanziata con 10,6 milioni di euro del Fondo nazionale sviluppo e coesione (Fsc) e 5,7 milioni di fondi Feasr della regione, interessando circa 64 mila cittadini dei 74 comuni valdostani.
Il ministero destinerà poi 47 milioni di euro di fondi statali all’intervento nella provincia di Trento – dove sono interessati 308 mila cittadini in 219 comuni – a cui si aggiungeranno 25 milioni messi a disposizione dalla provincia.
L’intervento, spiega il ministero, “riguarda le aree bianche, cioè quelle a fallimento di mercato, e garantirà un collegamento ad almeno 100 mbps alle scuole, i presidi sanitari, le aree industriali e le principali località turistiche”.
Anche il Piemonte e il Friuli Venezia Giulia hanno già firmato l’accordo operativo con il Mise. Nelle prossime settimane si aggiungeranno le altre regioni che saranno inserite nel secondo bando di gara.
Il Friuli Venezia Giulia ha approvato il testo dell’”Accordo di programma per lo sviluppo della Banda ultralarga” fra il ministero dello Sviluppo Economico/Mise e la Regione.
L’accordo prevede che, sulla base di quanto autorizzato dalla Ue con la recente decisione comunitaria del 30 giugno scorso relativa alla Strategia nazionale per la Banda ultralarga, il Mise realizzi la rete in tutte le “aree bianche” della regione (in cui nessun operatore ha dichiarato di voler sviluppare reti di accesso a banda ultralarga), tramite la propria società in house Infratel spa.
Per l’assessore Panontin “l’accordo apre la strada alla digitalizzazione di cittadini e imprese, laddove prevede che il Mise individui uno o più concessionari con il compito di progettare, realizzare, mantenere e mettere la rete a disposizione degli operatori di telecomunicazioni, i quali forniranno il servizio al dettaglio”.
Sempre per la banda larga e ultralarga, in Emilia Romagna sono state individuate 160 aree produttive dove arriverà la Rete veloce. La Giunta regionale ha approvato la graduatoria delle aree ammesse.
L’assessore mobilità e trasporti della regione Emilia Romagna, Raffaele Donini, sottolinea come si tratti del “primo importante obiettivo raggiunto dal programma dell’Agenda digitale dell’Emilia-Romagna, entro il 2020 banda ultra larga a 30 mega in tutto il territorio regionale”.
“A queste aree– sottolinea l’assessora regionale alle Attività produttive, Palma Costi – offriamo la possibilità di colmare gli svantaggi infrastrutturali e di favorire lo sviluppo dell’area stessa mettendo le imprese nelle condizioni di competere sul mercato”.
Infine è stato firmato un protocollo d’intesa per il turismo da Mibact-Mise-Agid. La banda ultralarga servirà per collegare i siti turistici e culturali attraverso una rete wi-fi, accessibile con il sistema pubblico di identità digitale (Spid).
Entro gennaio saranno attivate 3 sperimentazioni di allestimenti di reti wi-fi: nelle grandi aree balneari, nei 51 siti Unesco e nelle 18 città della cultura, in aeroporti, porti e autostrade.
Infine è stato firmato un protocollo d’intesa per il turismo da Mibact-Mise-Agid. La banda ultralarga servirà per collegare i siti turistici e culturali attraverso una rete wi-fi, accessibile con il sistema pubblico di identità digitale (Spid).
Entro gennaio saranno attivate 3 sperimentazioni di allestimenti di reti wi-fi: nelle grandi aree balneari, nei 51 siti Unesco e nelle 18 città della cultura, in aeroporti, porti e autostrade.