Editoriale – L’ultimo viaggio della giovane collega Letizia Leviti di Sky colpisce particolarmente la categoria dell’informazione pubblica. Questo sia per una brava professionista che se ne va prematuramente ma sia per la grandezza del messaggio che ha saputo e voluto lanciare da protagonista della comunicazione. La consapevolezza della fine imminente, che lascia trasparire la continuità, il voler ruzzolare in qualche pagina di altre dimensioni che vorremmo saper raccontare. L’esperienza della fine, è stata vissuta con realismo, e pubblicamente quasi a voler/dover proseguire nel ruolo di chi racconta la verità. Un approfondimento deontologico che sicuramente ha pochi precedenti, e che apre la mente al realismo di una vita che è destinata a spegnersi, alla semplicità anzi alla facilità con cui una complessa vita umana in un attimo riesce a spegnersi. Ecco se ci interroghiamo su tutto cio’ che caratterizza una vita umana, amori, gioie, dolori, problemi, rapporti, difficoltà quotidiane, ansie…tutto si esaurisce poi in una semplicità unica. L’ultima barriera… dove si infrangono i sogni dell’uomo, si passa piu’ velocemente e semplicemente di come noi stessi possiamo immaginare. L’inestimabile patrimonio di saggezza, di amore e di intelligenza che possiede la persona umana, non può essere vanificata dalla morte. Cosicchè, sul dopodinoi, possiamo riflettere. Una dimensione ci sarà o tutto cio’ che abbiamo e gli scopi per cui siamo vissuti sarebbero resi immediatamente vani. La giornalista ci rimanda a riflessioni sull’amore, lancia un commiato ai colleghi, come se si stesse celebrando una collocazione in quiescenza. Tornano in mente le affermazioni di una grande scrittice italiana, Oriana Fallaci che ebbe a definirsi come “mens sana in corpore infirmo”, documentando il proseguire della sua verve, delle sua coscienza, rispetto ad un corpo che si apprestava ad andare, a cedere nelle sue forze. Siamo molto piu’ vulnerabili di quanto possiamo immaginare, ed in queste situazioni abbiamo il dovere di essere umili, e cogliere l’insegnamento che viene trasmesso da un altro essere umano che è cosciente dell’imminente ultimo viaggio. Il nostro corpo potrebbe essere solo un contenitore di un anima, di una entità destinata a vivere per sempre in altre dimensioni. @direttore