Milano – Credo che la prossima legge di stabilità dovrebbe essere l’occasione per provare a mettere a sistema le risorse, europee e non, da destinare a un accesso flessibile ma non penalizzante alla pensione e al sostegno al reddito legato all’accompagnamento al lavoro”. Ad indicare la strada di un patto fra Governo e Regioni più che pensare a singole misure di sostegno è stato il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, nel suo intervento di saluto all’assemblea dei delegati Fiom a Torino.
“Se restiamo il Paese in cui si pagano meno tasse sui patrimoni e più tasse sul reddito è difficile che ci siano le risorse per chi fa investimenti, crea crescita e lavoro”. E proprio “ricominciare a portare investimenti nella nostra regione e nella nostra città” è, secondo Chiamparino “la grande sfida che abbiamo davanti e quella della manifattura industriale è una delle risorse centrali che abbiamo per giocare la partita internazionale che faccia risaltare il potenziale di Torino e del Piemonte”.
Il presidente delle regione Piemonte risponde anche ad alcune voci degli ultimi giorni che accrediterebbero il proposito dell’Associazione degli editori di spostare a Milano il Salone internazionale del Libro: “La storia, il marchio, il successo delle 30 edizioni passate, il know how, la credibilita’ internazionale, i costi complessivi piu’ bassi che a Milano”, rappresentano fattori su cui Torino può fare leva, “E poi – ha aggiunto con una battuta Chiamparino – lo skyline da Torino Lingotto non è paragonabile a quello che si vede da Rho Fiera “.
Dedicata infine ai temi della politica e delle riforme, un’intervista pubblicata da “la Repubblica” del 10 luglio. “Nei giorni scorsi, a una festa del Pd vicino a Torino mi hanno dato un volantino che mi ha colpito. Proponeva di votare sì per superare il bicameralismo, e sono d’accordo, per aumentare la partecipazione dei cittadini, e chi non è d’accordo?, e per “tagliare le poltrone”. E’ vero, sottolinea Chiamparino che 2Bisogna certamente ridurre i costi della politica. Ma non può essere questo il motivo principale del sì. Perché Grillo di poltrone ne vuole tagliare di più e vuole anche abolire le Regioni sprecone”. E rispetto alle istituzioni regionali Chiamparino afferma “Conosco bene le Regioni e so che c’è molto lavoro da fare nel taglio delle spese. Ma anche qui non possiamo inseguire i populismi. Prima abbiamo inseguito la Lega sul decentramento, oggi inseguiamo Grillo sul populismo. E magari abbracciamo il neo centralismo con la riduzione delle regioni. siamo ondivaghi”. La campagna per il ‘sì’ al referendum andrebbe portata avanti “Ricordando che se oggi l’Europa impone meno vincoli all’Italia è perché l’Italia si è impegnata a fare le riforme. E che senza riforme perdiamo 14 miliardi di flessibilità finanziaria. Insomma anche noi rischieremmo la Brexit e questo è uno dei motivi che mi spinge a sostenere il sì”.