Roma – Una sala gremita quella del Centro Congressi Cavour, nella quale si è riunito il Consiglio Nazionale dell’Ugl . Una occasione molto partecipata, nella quale si e’ aperta una concreta e valida discussione sul futuro del sindacato e sugli obiettivi che nei prossimi mesi lo renderanno ancora più forte e presente tra la gente e per la gente.
I temi all’ordine del giorno – secondo quanto riportato da Lametasociale – sono stati la situazione economica e sociale in cui versa il Paese, le riforme del governo Renzi, in particolare quella previdenziale e quella costituzionale. Proprio su questi due ultimi punti sono state presentate due mozioni, entrambe approvate dall’assemblea.
Ad aprire i lavori, Francesco Paolo Capone, segretario generale dell’Ugl, che ha sintetizzato – durante la sua relazione introduttiva – i passi in avanti realizzati, in questi ultimi mesi, dal sindacato. Le difficoltà non sono mancate ma l’impegno profuso sul territorio dai dirigenti sindacali ha permesso di dare respiro e forza al loro lavoro.
“La narrazione fin troppo ottimistica del governo oggi viene sconfessata: l’Italia va avanti con gli “zero virgola”, secondo l’Istat ha smesso di correre. La verità è che il nostro Paese non ha mai ‘corso’. Se si è creduto questo, è stato un inganno. Gli slogan di Renzi hanno solo illuso i cittadini: il 5 per cento delle famiglie giudica la propria situazione economica migliorata, rispetto ad un anno fa, mentre il 34 per cento la ritiene peggiorata”.
Proprio il tema del lavoro merita una riflessione più approfondita “Anche in questo caso – precisa il segretario generale – abbiamo assistito alla retorica del governo, tutta incentrata sulla validità del Job Act e delle tutele crescenti. Ad oggi il mondo del lavoro risulta essere sempre più precario, più frammentato e debole.”.
“I rapporti di lavoro – ha precisato – sono diventati meno subordinati e piu’ autonomi, perfino nel lavoro dipendente; meno durevoli, data la crescita dei contratti a tempo determinato; meno uniformi. Il Jobs Act rappresenta inoltre un deterrente al rinnovo dei contratti se il 64% di essi e’ ancora in attesa di essere aggiornato. Questo nuovo modo di produrre e di lavorare ha indebolito i profili di tutela e di solidarieta’ fra lavoratori, dando corpo ad un mercato dove da una parte ci sono gli stabili e garantiti, mentre dall’altra i fluttuanti e meno garantiti. Ma non e’ neanche migliorata la competitivita’ delle imprese, che sanno solo sottrarre garanzie ai lavoratori”.
“Oggi per il nostro sindacato il problema e’ come rispondere a nuovi bisogni di tutela, tutti da delineare e da costruire, all’interno di una rete protettiva e universalistica che garantisca il lavoratore nella definizione di una nuova cittadinanza del lavoro. Un approccio esattamente opposto a quello del governo Renzi”.
E nei confronti di questo Governo che – prosegue il segretario generale – credo ci siamo due importanti battaglie da portare avanti: una legata al referendum costituzionale, l’altra alla previdenza”. Il segretario ha poi annunciato che “lunedì una delegazione dell’Ugl incontrerà il Ministro Poletti e il sottosegretario Nannicini”.
Per quanto riguarda la questione relativa al referendum costituzionale e per la quale e’ stata letta (dal segretario confederale Valentina Iori) ed approvata dall’assemblea una mozione, l’Ugl è pronta ad attivarsi affinché siano evidenziate, con una campagna sociale di sensibilizzazione e di informazione, le criticità riscontrate nella proposta di Riforma costituzionale del Governo.
Nel prossimo autunno, fra ottobre e novembre, infatti, si voterà per il referendum costituzionale, in cui gli elettori decideranno se approvare o respingere le riforme della Costituzione promosse dal governo Renzi e approvate dal Parlamento. Il provvedimento di riforma dispone, in particolare, il superamento dell’attuale sistema di bicameralismo paritario, riformando il Senato che diviene organo di rappresentanza delle istituzioni territoriali; contestualmente, sono oggetto di revisione la disciplina del procedimento legislativo e le previsioni del Titolo V della Parte seconda della Costituzione sulle competenze dello Stato e delle Regioni.
La parola è passata poi a Stefano Cetica, Presidente dell’Enas Ugl. “A sessanta giorni dalla mia nomina come Presidente di questo ente, tanti sono i passi avanti concretizzati – ha spiegato – nel rispetto dei dipendenti dello stesso patronato – e per tutti i lavoratori italiani. L’importanza del patronato è proprio questa: difendere i cittadini, ascoltarli ed aiutarli. Non a caso abbiamo messo in campo una serie di iniziative: dalla campagna contro l’Inps di Boeri, sempre più distante e poco attenta ai disagi con i quali convivono i pensionati e i cittadini italiani, in particolare in riferimento al calcolo ‘errato’ delle pensioni; le due importanti iniziative che nelle prossime settimane concretizzeremo nel nome della dignità del lavoro e delle donne, con una completa e totale assistenza: lotta al femminicidio e al caporalato e, soprattutto priorità alla sicurezza sul lavoro. Mai abbassare la guardia su questo tema, perché la sicurezza è un diritto imprescindibile. Mai sbagliare su questi temi, mai agire in modo superficiale. Per questo motivo il patronato è una risorsa, un punto di riferimento costante e concreto per tutti coloro hanno bisogno di sostegno in un momento storica assai preoccupante e delicato. Oggi più che mai è necessaria l’assoluta sinergia tra le Istituzioni e con l’Ugl ”.
Dal palco di via Cavour si sono susseguiti gli interventi dei segretari confederali.
Presente anche l’on. Renata Polverini, Vice Presidente della Commissione Lavoro alla Camera dei Deputati di Forza Italia che, durante il suo intervento, ha analizzato le criticita’ del Ddl Poverta’ e la necessita’ di lavorare concretamente affinche’ si dia respiro alle famiglie italiane, letteralmente divorate dalla crisi.
Importante la riflessione della deputata di Forza Italia sulle nuove divise dell’Alitalia sottolineando “come non possa passare sotto silenzio il fatto che l’abbigliamento imposto alle lavoratrici dell’ex compagnia di bandiera rappresenti una visione della donna – integramente “coperta” con tanto di copricapo e foulard – che non appartiene alla nostra cultura rappresentando un intollerabile arretramento dell’emancipazione femminile”
A seguire gli interventi di: Fiovo Bitti (che ha focalizzato l’attenzione sulle vertenze che hanno messo in ginocchio l’economia italiana come il caso dell’Ilva e di Vynils), Ezio Favetta (ha posto l’attenzione sul terribile fenomeno del caporalato che, purtroppo divora e si estende tra lavoratori italiani o non. Proprio per questo motivo l’Ugl in sinergia con l’Enas ha messo in campo un’iniziativa per tutelare la dignità e la vita di tante, troppe persone – immigrati e non – che diventano schiavi del lavoro mettendo così repentaglio la loro stessa vita); Nazzareno Mollicone (e’ intervenuto sul delicato tema della previdenza), Giovanni Condorelli (ha aperto una riflessione sulle problematiche del Mezzogiorno anticipando delle prossime tappe del Sud Act in previsione per settembre) , Mario Carnevale (ha centrato il suo intervento sulla necessità di lavorare, in sinergia con tutte le Istituzioni, puntando su ricerca e innovazione), Giuseppe Carenza (sulla spinosa questione delle politiche fiscali). Giancarlo Favoccia, vice segretario generale dell’Ugl ha presentato la mozione sulla previdenza sociale chiedendo al Governo di aprire in tempi stretti un tavolo di confronto per risolvere una volta per tutte le problematiche che affliggono il sistema previdenziale: al centro della mozione presentata all’assemblea le incertezze previdenziali e le carenze contributive. Per concludere hanno preso parola i segretari Ermenegilgo Rossi ( ha evidenziato le criticità legate alla privatizzazione di Poste italiane che ricordiamo essere la più grande azienda italiana con 150mila addetti) e Piero Peretti (è intervenuto sulle criticità relative al sistema bancario, alla crisi che ha divorato il settore e che lascia senza respiro e in costante paura i cittadini e gli stessi lavoratori, vittime di un sistema precario e pieno d’ombre). Un Consiglio Nazionale ricco di spunti e proposte che vedra’ dopo un’estate ricca di iniziative su tutto il territorio nazionale (sempre in sinergia con l’Enas) un autunno altrettanto impegnativo in cui sara’ realizzata anche una conferenza programmatica. Il Congresso, invece, viste le molteplici questioni da seguire sul territorio e nelle aziende al fianco dei lavoratori, slitta a febbraio prossimo. Soddisfazione è stata espressa anche dal Segretario Nazionale Ugl Medici dott. Filippo Fordellone che ha partecipato ai lavori come consigliere nazionale. Fordellone, come è noto sta portando avanti una forte azione sinergica nel sindacato dei medici, abbinando un piano innovativo di comunicazione.