Redazione esteri – Con il passare delle ore continuano ad arrivare pur se frammentate le notizie relative all’attentto terroristico verificatosi ieri sera in Bangladesh. Sin da subito si è ipotizzato che vi fossero coinvolti cittadini di nazionalità italiana. Due morti, una trentina di feriti è il bilancio di questa irruzione rivendicata poi dall’Isis stessa. Il fatto è avvenuto nella notte un ristorante del quartiere residenziale di Dacca, nella zona iper-protetta delle ambasciate: otto, forse nove uomini armati fino ai denti hanno aperto il fuoco e lanciato granate. Ma i terroristi oltre ad aver seminato panico, morti e feriti hanno preso in ostaggio diverse persone, tra le quali sette di essi sono italiani. La Farnesina è da ieri sera in stato di massima allerta, ed è in contatto con le famiglie degli ostaggi che sono state messe a conoscenza dei fatti direttamente e prontamente dalle fonti ministeriali. E’ l’ultima, sanguinosa azione opera di estremisti islamici con teatro ne Bangladesh, paese musulmano tradizionalmente pacifico ma che negli ultimi anni e’ stato segnato da orribili aggressioni di matrice islamista: attacchi, spesso a colpi di machete, compiuti da islamisti che hanno massacrato hindu’, buddisti, intellettuali, giornalisti laici, blogger, attivisti omosessuali. Ma non c’era mai stato un attentato su larga scala. E’ stato preso di mira un ristorante di cucina mediterranea. E ci potrebbero essere anche due italiani tra le vittime. La Farnesina pero’ non conferma.
Il quartiere nel mirino e’ quello delle ambasciate, Gulsham, nel cuore della capitale. L’attacco e’ stato rivendicato da un gruppo islamico che si ispira all’Isis, che parla di 24 stranieri uccisi. Un italiano che si era riparato nel giardino retrostante il ristorante e’ stato tratto in salvo dalla polizia. Tra le persone in mano ai terroristi ci sarebbero anche alcuni bambini. Da ore le teste di cuoio sembrano pronte all’assalto, ma finora nulla. La polizia ha tentato a lungo di stabilire un contatto, ma i tentativi finora sembrano vani. Secondo l’ambasciatore italiano, Mario Palma, gli aggressori vogliono “una missione suicida” e non hanno “alcuna volonta’ di negoziare alcunche'”, “vogliono attuare un’azione molto forte e cruenta”. L’ambasciatore ha anche riferito che gli italiani in ostaggio sono imprenditori e commercianti del settore dell’abbigliamento. L’allerta e’ stata dato da uno di loro che, al momento dell’assalto, si era recato nel giardino del locale per fare una telefonata. Si tratta dello stesso uomo che e’ stato poi tratto in salvo dalla polizia. Palma ha anche affermato che tutto il personale dell’ambasciata risulta al sicuro.
Il locale assaltato non e’ lontano dalla zona diplomatica. Nello scontro a fuoco con le forze di sicurezza che e’ seguito all’irruzione si sono sentite esplosioni. Secondo un testimone, gli aggressori – armati di bombe, armi da fuoco e spade – urlavano ‘Allah e’ grande’ mentre facevano irruzione nel locale. Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha abbandonato la serata per il restauro del Colosseo e ha fatto ritorno a Palazzo Chigi da dove sta seguendo gli sviluppi. Il capo del governo, fanno sapere fonti di Palazzo Chigi, si mantiene in stretto contatto con la Farnesina. L’Unita’ di crisi, insieme all’ambasciata in loco, segue momento dopo momento tutte le fasi della presa di ostaggi. Il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, si e’ detto in “ansia per gli italiani coinvolti” e ha espresso la sua vicinanza alle famiglie.
L’ambasciata americana ha chiesto ai connazionali con un Tweet di “ripararsi e seguire gli avvenimenti” e anche il Dipartimento di Stato ha confermato che si tratta di una situazione con ostaggi. Secondo un dipendente del locale, riuscito a sfuggire alla zona, gli uomini armati hanno preso in ostaggio il capo chef. “Hanno fatto esplodere alcuni ordigni e nel panico che e’ seguito sono riusciti a fuggire”, ha raccontato. Un bilancio di Site, l’organizzazione americana che segue i siti jihadisti, ha conteggiato che solo negli ultimi 18 mesi sono stati uccise in Bangladesh almeno 48 persone in attacchi attribuiti al fondamentalismo islamico, la meta’ di esse rivendicata da organizzazioni che si richiamano all’Isis, come Ansar-al-Islam Bangladesh: sono morti intellettuali laici, blogger di idee liberali, editori, monaci buddisti o indu’, attivisti Lgbt.