Redazione-Immagini choc, come quelle delle vittime degli incidenti nelle campagne per la sicurezza stradale, ma raffiguranti bambini (e adulti) danneggiati dalle malattie infettive: è stata questa, secondo quanto si legge in una nota diffusa dalla Fnomceo, la proposta sulla quale si sono trovati d’accordo i ricercatori, gli epidemiologi, i docenti universitari, i filosofi della scienza, i magistrati e i medici intervenuti al convegno ‘Vaccinazioni oggi’ promosso a Roma dalla Federazione nazionale degli Ordini dei medici.
“Diffondere informazioni correttive per convincere a vaccinare è efficace con gli esitanti ma non con gli antivaccinisti radicali, che, presi dalla difesa delle proprie opinioni, non ascolteranno – ha spiegato Andrea Grignolio, filosofo della Scienza, docente all’università la Sapienza di Roma e autore di libri e pubblicazioni sull’argomento – È più utile ed efficace sostituire i (falsi) timori verso i vaccini con la paura (reale) dei rischi correlati alle malattie”.
Di malattie infettive infatti si muore ancora anche in Italia, ha ricordato Leila Bianchi, pediatra del Meyer di Firenze, citando il caso di Anna, deceduta lo scorso anno senza aver compiuto il primo mese di età per aver contratto la pertosse dalla mamma. “I genitori non hanno una reale percezione del rischio – ha ribadito Sergio Abbrignani, direttore scientifico dell’Istituto nazionale di genetica molecolare – Le malattie infettive non fanno più paura, perché grazie alle vaccinazioni sono meno diffuse di un tempo. E invece non dobbiamo abbassare la guardia, perché basta un niente per farle riesplodere. Ma all’irrazionalità delle paure verso i vaccini serve poco contrapporre i nostri freddi numeri e grafici. Dobbiamo combattere le emozioni con le emozioni”.
“Non vaccinare crea una ferita nella popolazione”, ha sottolineato invece Carlo Manfredi, responsabile scientifico del Convegno. E come ha aggiunto Pierluigi Lopalco dell’università di Pisa, “basta un solo pediatra che non vaccina per avere dei cluster epidemici ad esempio in una scuola. Spesso i bambini che vivono in una stessa zona hanno lo stesso pediatra e sono compagni di classe”.
Gli esperti hanno passato in rassegna i principali timori che frenano le vaccinazioni, dal caso dell’ex medico inglese Wakefield autore di uno studio che ipotizzava un legame tra vaccino per morbillo-rosolia-parotite e autismo, poi smentito da diverse ricerche successive, fino ai dubbi sugli eccipienti. “Se il mercurio non è praticamente più utilizzato – ha spiegato Bianchi – l’alluminio, usato come adiuvante, è difficilmente eliminabile ma è presente in quantità minime: quello assunto con un vaccino è al massimo 4 mg, mentre quello ingerito in un giorno con il latte materno ammonta a 10 mg, che salgono a 40 se il bambino è alimentato con i latti formula e a 120 con il latte di soia. In quanto alle reazioni allergiche, il rischio di svilupparne una con un vaccino è inferiore a quello di diventare presidente degli Stati Uniti”.
Le sfide per il futuro secondo i ricercatori sono ora eliminare le disuguaglianze di salute nell’accesso ai vaccini – punto perorato da Gianni Rezza, direttore del Dipartimento malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità – e quella dei vaccini contro i tumori, di cui ha parlato Rino Rappuoli, Chief scientist e Head External RD di GSK Vaccines. Poter ritardare l’insorgenza di un tumore con un vaccino è qualcosa di magico – ha concluso il presidente della Fnomceo, Roberta Chersevani, presente all’evento insieme a tutto il Comitato Centrale – ma dobbiamo pensare al presente, ai casi di poliomielite che riesplodono non solo in Siria ma anche in Paesi con condizioni igieniche avanzatissime e lavorare per diffondere la cultura delle vaccinazioni”.
Prossimi step, la ripetizione del Corso Ecm per i medici negli Ordini provinciali, la messa a punto di corsi congiunti medici-giornalisti, la presentazione, al Consiglio nazionale di luglio, di un Documento della Fnomceo sulle vaccinazioni. Ma anche la proposta, lanciata dal vicepresidente Maurizio Scassola, di vaccinare pubblicamente contro l’influenza, il prossimo autunno, tutto il Comitato Centrale della Fnomceo.
(Fonte:Adnkronos)