Roma – “I risultati ottenuti dall’Italia sono tra i migliori d’Europa”. Nei dati del Rapporto sulla Garanzia giovani dell’Isfol, si evidenzia innanzitutto che un terzo degli iscritti trova lavoro ad un mese della conclusione del percorso (il 34,5% di oltre 194mila che lo hanno concluso il 31 marzo 2016). L’altro dato significativo è che questa percentuale sale al 43,8% a sei mesi dalla conclusione del percorso (80mila al 31 ottobre 2015).
In sintesi un milione di giovani si sono registrati al programma, un impegno del 150% delle risorse, più di 73mila occupati degli oltre 194mila che al 31 marzo 2016 hanno concluso il percorso. L’obiettivo di Garanzia Giovani, avviato il primo maggio 2014, era di accrescere l’occupabilità dei 15-29enni che non studiano nè lavorano nè si formano, i cosiddetti Neet. Nel rapporto Isfol si evidenzia inoltre come i giovani che partecipano al progetto mostrino maggiori chance occupazionali rispetto ai Neet non iscritti al programma.
Un programma che, ha ribadito il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, “stiamo chiedendo all’Ue di rifinanziare. Abbiamo costruito la macchina e ce la terremo, va poi gestita la velocità”, in base alle risorse disponibili.
Se si guarda alle opportunità offerte ai giovani, il tirocinio extra-curriculare risulta essere l’intervento più diffuso, rappresentando più del 64% delle azioni avviate (figura 2.19). Seguono a lunga distanza l’accompagnamento al lavoro (11,2%) e il bonus (10,5%). La formazione, nella duplice finalità dell’inserimento lavorativo e del reinserimento nei percorsi IeFP, presenta valori analoghi (11,1%).
A sottolineare “i risultati ed il giudizio positivo” anche Cristina Grieco, coordinatore della commissione Istruzione, Lavoro della Conferenza delle Regioni (assessore all’Istruzione e Formazione della Toscana): “il programma va però aggiornato per raggiungere i giovani più fragili e in difficoltà, tra cui bisognerà inserire anche i rifugiati e i minori non accompagnati. Per le Regioni si è trattato di sperimentare un diverso modello di intervento e organizzazione delle politiche attive per il lavoro, per il quale va apprezzata soprattutto per il futuro la creazione di questa piattaforma operativa unificata”.
Su 10 giovani registrati circa la metà non ha avuto precedenti contatti con i servizi per il lavoro, quindi si sottolinea come “Garanzia Giovani” si stia dimostrando un utile strumento.
Poletti anticipa anche qualcosa in attesa di Bruxelles: “Per questo il ministero dialogherà con le Regioni per trovare il modo migliore di gestire l’attuale fase di transizione, in attesa del rifinanziamento europeo”.