Redazione esteri – La Corte europea per i diritti dell’Uomo ha accolto la richiesta di 182 cittadini di Taranto e dintorni di mettere sotto processo lo Stato italiano per non aver adeguatamente tutelato la loro salute o quella di loro congiunti morti nei confronti dell’Ilva della città pugliese.
Nei loro ricorsi i 182 ricorrenti sostengono che “lo Stato non ha adottato tutte le misure necessarie a proteggere l’ambiente e la loro salute, in particolare alla luce dei risultati del rapporto redatto nel quadro della procedura di sequestro conservativo e dei rapporti Sentieri”.
Essi contestano ai vari governi che si sono succeduti di aver consentito il protrarsi dell’attività inquinante del polo siderurgico intervenendo con i vari provvedimenti definiti ‘salva Ilva’. Così, l’accusa allo Stato è di aver violato i loro diritti alla vita.
La notizia del processo che si terrà contro l’Italia è giunta proprio in occasione della ripartenza del processo Ilva per il reato di disastro ambientale per cui sono alla sbarra gli ex proprietari, Fabio e Nicola Riva, e l’ex Governatore della Regione Puglia, Nichi Vendola.