Roma – “E’ già all’esame del Parlamento il nuovo ddl cinema, che finalmente darà una nuova disciplina organica al settore, cui seguirà subito dopo un lavoro su una nuova disciplina per lo spettacolo dal vivo”, ad annunciato il ministro dei Beni culturali e del Turismo, Dario Franceschini, nel corso della presentazione della 59° edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto, in programma dal 24 giugno al 10 luglio prossimi. In effetti si prospettano per il settore rilevanti novità come, ad esempio, le nuove definizioni in arrivo con il ddl Cinema riguardanti “film d”essai”, “sala d”essai”, “sala cinematografica”, “cineteca” e “film commission”. A prevederlo è un emendamento della relatrice, la senatrice Rosa Maria Di Giorgi, presentato in commissione Istruzione al Senato.
Cinema italiano; il nuovo DDL in esame al Parlamento; nuove opportunità per il settore
Nello specifico vengono definiti “film d”essai” ovvero “film di ricerca e sperimentazione” i “film di qualità, aventi particolari requisiti culturali ed artistici idonei a favorire la conoscenza e la diffusione di realtà cinematografiche meno conosciute, nazionali ed internazionali, ovvero connotati da forme e tecniche di espressione sperimentali e linguaggi innovativi”. Una “sala d”essai” è invece una “sala cinematografica che programma complessivamente una percentuale annua maggioritaria di film d”essai, variabile sulla base del numero di abitanti del comune e degli schermi in attività”. Sarà un decreto del ministro dei Beni culturali a stabilire i criteri per la programmazione qualificata delle sale d”essai.
La “sala cinematografica” viene definita come “qualunque spazio, al chiuso o all”aperto, adibito a pubblico spettacolo cinematografico”. È una “cineteca” il “soggetto con personalità giuridica, sede legale e domicilio fiscale in Italia, caratterizzato dallo svolgere, secondo gli standard internazionali di riferimento del settore, attività di acquisizione, conservazione, catalogazione, restauro, studio, ricerca, fruizione e valorizzazione del patrimonio cinematografico e audiovisivo”.
Per “film commission” si intende invece “istituzione, riconosciuta da ciascuna Regione o Provincia autonoma, che persegue finalità di pubblico interesse nel comparto dell”industria del cinema e dell”audiovisivo e fornisce supporto e assistenza a titolo gratuito alle amministrazioni competenti nel settore del cinema e dell”audiovisivo nel territorio di riferimento”.
Infine l”emendamento della relatrice aggiunge nella definizione di “impresa cinematografica o audiovisiva” anche l”impresa “dell”editoria audiovisiva”.
Sul disegno di legge le Regioni hanno espresso un parere positivo nella Conferenza Unificata del 14 aprile, presentando però alcune proposte emendative contenute in un documento consegnato al governo.
Fra gli emendamenti anche quello relativo ad una sostanziale riscrittura del comma 4 dell’articolo che secondo le Regioni dovrebbe essere così riformulato
“Le Regioni e le provincie autonome di Trento e Bolzano, attraverso gli organismi regionali di cui al comma 3, favoriscono la promozione del territorio sostenendo lo sviluppo economico e culturale dell’industria audiovisiva; a tal fine detti organismi offrono assistenza amministrativa e logistica alle imprese audiovisive che decidono di operare sul territorio regionale; possono sostenere e coordinare le iniziative cinematografiche e audiovisive che hanno luogo sul territorio regionale; possono sostenere, progettare e coordinare la formazione artistica, tecnica e organizzativa di operatori residenti sul territorio, possono promuovere e coordinare attività dirette a rafforzare l’attrattività territoriale per lo sviluppo di iniziative ed attività nel campo del cinema e dell’audiovisivo”.