Il referendum di ottobre sulla riforma costituzionale “sarà una battaglia impegnativa”, Lo ha detto il ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi, parlando ad un convegno organizzato dall’Istituto di studi americani, aggiungendo che “sarà difficile” tenere distinti i contenuti delle riforme dal giudizio sull’attività del governo.
“Io spero – ha detto la Boschi – che, dopo aver letto le riforme, da parte dei cittadini ci sia la volontà di cambiamento, la volontà di voltare pagina”.
“Immaginare di tenere distinti i contenuti dal giudizio sulla maggioranza – ha insistito il ministro – credo sia difficile e credo non sia nemmeno serio. E’ ovvio che sarà una battaglia, nel senso degli argomento messi in campo, impegnativa. Ci sarà uno schieramento che non vorrà cambiare e che vorrà anche augurare una vita meno lunga al governo”.
“E’ innegabile” che la riforma costituzionale approvata dal Parlamento lo scorso 12 aprile centralizza alcuni poteri prima delle Regioni, ma ciò favorirà la competitività del sistema Paese e gli investimenti dall’estero” ha aggiunto la ministra per le riforme, Maria Elena Boschi.
Spiegando la modifica della modifica del Titolo V, con alcune competenze riportate in capo allo Stato, Boschi ha detto: “non credo che si possa essere soddisfatti della riforma del 2001. Aver attribuito tutti quei poteri legislativi alle Regioni ha portato ad uno scollamento dal Paese, innanzitutto nell’uso delle risorse pubbliche, poi nella perdita di risorse europee non utilizzate, e poi nella perdita di competitività. Le grandi imprese spesso non investivano in Italia quando scoprivano che avevano a che fare con 20 legislazioni diverse” su materie come “energia, ambiente e grandi opere strutturali.
Tuttavia Boschi ha sottolineato che a fronte della “centralizzazione” di alcune competenze, fanno da “contrappeso” altri punti della riforma. “C’è la possibilità di riconoscere alle Regioni virtuose una maggior competenze in determinate materie, ma in maniera selettiva. E poi c’è la composizione del nuovo Senato, in cui ci saranno i consiglieri regionali e in cui, a mio avviso siederanno i Presidenti delle Regioni. In questo modo avrà una maggiore autorevolezza”.
Quanto all’iter legislativo, sarà “più semplice ed efficiente. Oggi è lento ed inidoneo. Oggi le leggi arrivano talvolta più tardi rispetto alle esigenze internazionali, rispetto alle richieste dei cittadini e, talvolta, addirittura rispetto alle sentenze della Corte costituzionale”. Tutto ciò “magari eviterà anche qualche procedura di infrazione da parte dell’Ue. Spesso le due Camere – ha concluso la ministra Boschi – si sono rimpallate una legge per mesi arrivando talvolta a fine legislatura senza un nulla di fatto”.