Roma – Sono ormai iniziate a pieno ritmo le operazioni elettorali per le istituzioni dei seggi in occazione del referendum del 17 Aprile sulle trivelle in mare. Un argomento che appare molto distaccato e di cui in effetti la gente comune conosce ben poco. Sicuramente non sono argomenti alla portata di tutti, ma ci vuol poco a capire, se non si raggiunge il famoso quorum tutto resta come sta, e gli italiani avranno speso un pò di soldi per fare questa consultazione referendaria, se dovesse invece vincere il Si, alla scadenza del termine i concessionari dovranno terminare il loro lavoro anche se non vi è esaurimento estrattivo. Una modalità che porterebbe sicuramente qualche vantaggio in favore dello Stato nel potersi risedere ad un nuovo tavolo di trattativa. Per ora si sta assistendo ad una strumentalizzazione politica, come era ben prevedibile. La cosa alquanto insolita è che quanti rappresentano le istituzioni lanciano chiari messaggi di disertare il voto, che è un diritto, uno dei pochi in mano agli italiani. I consigli sono quelli tipici di queste situazioni; andare al mare approfittando delle belle giornate e disertare le urne. Perchè? Si può votare si o votare no, o anche la classica scheda bianca, ma è giusto esercitare il diritto/dovere del cittadino. Certo ad una certa politica quando non fa comodo, è ben che non si vada, ma quando invece serve…non c’è balneazione che tenga. Tutti in fila ai seggi.