Editoriale – L’attentato terroristico a Bruxelles ha il suo significato. Ma quello che leggiamo noi comuni mortali non è certo quello che leggono i potenti del tempio. Il sistema di potere che genera la guerra del terzo millennio risponde con il falso perbenismo di circostanza. Le testimonianze autentiche sono quelle della gente comune che per casualità della vita e per le piu’ svariate circostanze ha avuto la sfortuna di trovarsi nel posto sbagliato e nel momento sbagliato. Il resto è falso perbenismo che causa una certa reazione di voltastomaco ma anche con un velo di commiserazione. E si perchè i visi fintamente rattristanti e preoccupati non sono certo quelli che rischiano la vita per strada. La guerra moderna non si combatte sul fronte, come una volta, e non è nemmeno una battaglia navale che qualcuno pensa di giocare dalla comoda poltrona che gli massaggia glutei e schiena. Le intellingenze di sistema conoscono bene le mosse del terrorismo, le modalità in cui è preoposto ad operare. La filosofia jihādista è ben proclamata e conosciuta, quindi si conosce la strategia del nemico. Ma nemico poi di chi? Del sistema esaltato che produce politiche economico-finanziarie e le cui reazioni anche in termini di guerra ricadono invece che sulla testa di chi provoca, sulla testa di chi subisce decisioni altrui. L’Italia che sembra voler recitare la parte del protagonista, è in realtà l’ultimo degli spettatori. Ma ogni occasione è buona per approfittare di eloquiare a livello internazionale dispensando arringhe e proclami di una tale banalità che faranno ridere a crepapelle i capi della rivoluzione che è in atto. Gli unici che non ridono sono le famiglie delle vittime degli attentati, e poi chi deve preoccuparsi sono i cittadini; gli studenti e come sempre ancora una volta la gente comune. Siamo vittime di decisioni non nostre, intraprese in modalità di estrema leggerezza e superficialità. La classe politica non composta dagli statisti di un tempo. Quelli sì che anche se di prima Repubblica avevano tutti il senso di responsabilità istituzionale, ed oltre ai soliti affar loro, comunque pensavano a far stare bene la gente. Vivremo purtroppo ancora a lungo di reminiscenze. Sta di fatto che i comuni mortali dovranno aver paura di andare al teatro o di prendere la metro; i sempiterni invece proseguiranno ad andare in giro con la scorta. Ai posteri l’ardua sentenza.