Centinaia di migliaia di persone hanno ricordato le vittime innocenti delle mafie in tutta Italia, più di 30 mila solo a Messina per l’iniziativa nazionale, dove ha partecipato il presidente della regione Rosario Crocetta.
“Questa manifestazione si svolge dopo quella a Gela quando io ero sindaco con un’elezione strappata alla mafia ed ero stato già condannato a morte. Libera venne a fare un grande gesto di solidarietà”, ricorda Crocetta nel corso della manifestazione nazionale per la “XXI giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti della mafia” organizzata dall’associazione Libera a Messina.
“Ci tenevo a essere presente – afferma Crocetta – per ricordare che Libera rappresenta un punto di riferimento per il nostro paese e per tutte le persone oneste che non vogliono soggiacere alle mafie, per tutti coloro che sono vittime della criminalità organizzata. Don Ciotti è uno dei pilastri della lotta alla mafia. Sono qui per dire che senza Libera probabilmente questo sarebbe stato interamente occupato dalle mafie e totalmente deturpato dalle mafie. Libera conduce un’azione legale concreta attraverso il rapporto con i familiari delle vittime, i giovani che possono fare impresa legale e una grande azione di educazione alla legalità”.
Per Crocetta “l’antimafia ha bisogno di essere unita, perché i punti di vista diversi rispetto agli obiettivi di fare la lotta alla mafia non possono portare a delle divisioni. Oggi dobbiamo essere tutti qui insieme senza polemiche, ognuno ha le proprie opinioni ma compiti e difficoltà diverse”.
In occasione della giornata regionale contro le mafie il presidente della regione Lombardia Roberto Maroni ha confermato portare in Giunta l’avviso pubblico per chiedere le candidature alla carica di presidente dell’Arac, l’Autorità regionale anticorruzione e degli altri quattro componenti: “quando dico una cosa la si fa”, afferma Maroni e all’Auditorium Testori di Palazzo Lombardia si è svolta la manifestazione della “Giornata regionale dell’impegno contro le mafie e in ricordo delle vittime”, che ha visto il coinvolgimento degli studenti di una ventina di istituti e scuole superiori di tutte le province lombarde.
Giornata che è stata istituita con apposita legge regionale il 24 giugno dello scorso anno: la legge prevede interventi specifici per la prevenzione e il contrasto delle criminalità organizzata e per la promozione della cultura della legalità.
Il presidente della regione Toscana, Enrico Rossi, è intervenuto sulla questione mafie sottolineando il problema di Prato, dove “sono state fatte più indagini, sappiamo che c’è una mafia cinese che si basa sul malaffare, su un intreccio di connivenze che riguardano anche noi italiani, fatto di evasione fiscale, denaro trasferito illegalmente all’esterno e tutto questo con la consulenza di italiani, sullo sfruttamento e il sangue di migliaia di lavoratori cinesi rinchiusi in queste fabbriche”.
“Noi abbiamo fatto un progetto – spiega Rossi – dopo che morirono ben 7 cinesi rinchiusi nello stabilimento che prese fuoco, Teresa Moda, stiamo cercando di andare fabbrica per fabbrica, di fare in modo che le fabbriche siano messe in sicurezza, perchè chi pensa solo al profitto e al profitto mafioso non si interessa alla vita delle persone”.
“Su un punto – sottolinea Rossi – chiedo al governo e al Parlamento che intervengano per via legislativa: è giusto che dai beni confiscati alla mafia si ricavi denaro, ma va inserita una clausola in base alla quale se una comunita’ presenta un progetto che toglie dal malaffare un bene alla mafia non si deve aspettare la proposta economicamente più vantaggiosa, va assegnata subito per dare lavoro prima di tutto ai giovani.
Altrimenti succede come a Lucca, dove un bene confiscato siccome la migliore offerta era riconducibile a un clan mafioso, la legge ha voluto che venisse assegnato a un clan mafioso”.
“È vero quello che dicono coloro che studiano il fenomeno, non c’e’ niente che ferisca di piu’ la mafia che toglierle i beni – aggiunge Rossi -. Mi risulta che ci sia 1 miliardo di beni sequestrati alla mafia, di cui il popolo sovrano deve riappropriarsi”.
“Rispetto ai problemi che ho sentito avete a Palermo, farò una telefonata al mio amico sindaco”, così si è rivolto Maroni alla compagnia ‘Quelli della Rosa Gialla’, onlus del quartiere Brancaccio del capoluogo siciliano, impegnata in attività di solidarietà sociale, protagonista, all’Auditorium Testori di Palazzo Lombardia, di un musical, in occasione della ‘Giornata regionale contro le mafie e in ricordo delle vittime’.
Il presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti, ha evidenziato come “oggi in questo appuntamento della seconda edizione di ‘Lazio senza mafie’ avete tutti i rappresentanti dello Stato che si occupano della legalità, ed è importante sostenerli, capire e ascoltare. Ancora più importante però è non commettere l’errore di delegare a loro, e solo a loro, la battaglia per la legalità”.
E’ stata organizzata dalla regione una settimana di incontri e iniziative volute dalla regione Lazio per sensibilizzare sui temi del crimine organizzato. La rassegna, ha detto ancora Zingaretti “è l’occasione per dire che si vince solo se tutti fanno qualcosa, perché tutti diano un segnale nella difesa della battaglia per la legalità. Chi governa – aggiunge Zingaretti – ha il dovere di eliminare le zone grigie, di costruire una economia pulita. Abbiamo voluto usare la parola mafie, perché non bisogna aver paura di collegarla al nome della nostra regione. Serve a non lasciare sole le persone che si battono per la legalità. La strada è ancora lunga – rileva Zingaretti – ma bisogna scommettere sulla forza di schierarsi: la difesa della libertà e della legalità non si può delegare a nessuno, ognuno la deve fare nel proprio piccolo e se lo facciamo tutti insieme le cose possono cambiare”.
“Dobbiamo dire ai ragazzi – dichiara infine il presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca – state attenti, la strada della camorra è a senso unico, chi la sceglie ha un solo doppio destino possibile: o il carcere o la morte”.
Quindi De Luca aggiunge: “dobbiamo anche avere il senso di responsabilità di offrire possibilità di vita ai giovani nelle periferie, dove non c’é un cinema, un teatro, un impianto sportivo, una strada illuminata dopo le sette di sera. Per questo il cuore del nostro programma è il lavoro, che dobbiamo creare spendendo fino all’ultimo euro dei fondi europei. Ma anche la riqualificazione urbana è fondamentale, soprattutto nelle periferie”.
“Rispetto ai problemi che ho sentito avete a Palermo, farò una telefonata al mio amico sindaco”, così si è rivolto Maroni alla compagnia ‘Quelli della Rosa Gialla’, onlus del quartiere Brancaccio del capoluogo siciliano, impegnata in attività di solidarietà sociale, protagonista, all’Auditorium Testori di Palazzo Lombardia, di un musical, in occasione della ‘Giornata regionale contro le mafie e in ricordo delle vittime’.
Il presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti, ha evidenziato come “oggi in questo appuntamento della seconda edizione di ‘Lazio senza mafie’ avete tutti i rappresentanti dello Stato che si occupano della legalità, ed è importante sostenerli, capire e ascoltare. Ancora più importante però è non commettere l’errore di delegare a loro, e solo a loro, la battaglia per la legalità”.
E’ stata organizzata dalla regione una settimana di incontri e iniziative volute dalla regione Lazio per sensibilizzare sui temi del crimine organizzato. La rassegna, ha detto ancora Zingaretti “è l’occasione per dire che si vince solo se tutti fanno qualcosa, perché tutti diano un segnale nella difesa della battaglia per la legalità. Chi governa – aggiunge Zingaretti – ha il dovere di eliminare le zone grigie, di costruire una economia pulita. Abbiamo voluto usare la parola mafie, perché non bisogna aver paura di collegarla al nome della nostra regione. Serve a non lasciare sole le persone che si battono per la legalità. La strada è ancora lunga – rileva Zingaretti – ma bisogna scommettere sulla forza di schierarsi: la difesa della libertà e della legalità non si può delegare a nessuno, ognuno la deve fare nel proprio piccolo e se lo facciamo tutti insieme le cose possono cambiare”.
“Dobbiamo dire ai ragazzi – dichiara infine il presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca – state attenti, la strada della camorra è a senso unico, chi la sceglie ha un solo doppio destino possibile: o il carcere o la morte”.
Quindi De Luca aggiunge: “dobbiamo anche avere il senso di responsabilità di offrire possibilità di vita ai giovani nelle periferie, dove non c’é un cinema, un teatro, un impianto sportivo, una strada illuminata dopo le sette di sera. Per questo il cuore del nostro programma è il lavoro, che dobbiamo creare spendendo fino all’ultimo euro dei fondi europei. Ma anche la riqualificazione urbana è fondamentale, soprattutto nelle periferie”.