Roma – La Giornata dell’Unità nazionale, Costituzione, Inno e Bandiera, è stata istituita da una legge dello Stato nel 2012 per celebrare la proclamazione dell’Unità d’Italia, avvenuta a Torino il 17 marzo 1861.
“Più unito è il Paese, migliore sarà la crescita in termini di durata e di sostenibilità. Quando si aprono fratture, invece, diventiamo tutti più deboli. Le istituzioni per prime sono chiamate a dare l’esempio di collaborazione, di responsabilità, di trasparenza nel servizio al bene comune”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella in un messaggio per i 155 anni dell’Unità d’Italia.
Il presidente della regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, alla Cerimonia alzabandiera in piazza Unità d’Italia a Trieste, ha spiegato che “l’Unità nazionale è un grande tesoro conquistato dalla fede e dalla lotta di generazioni di italiani, che spesso diedero la vita per il compimento dell’Italia come Stato indipendente, libero e democratico. Lungi dall’essere un rigido mantello che copre e appiattisce la Penisola, l’Unità d’Italia è viva perché ha imparato a valorizzare le tante differenze che ne compongono la ricca tessitura culturale, storica, socioeconomica e linguistica”.
Serracchiani ha quindi aggiunto che “il nostro vessillo è sempre alzato sui monumenti che qui ricordano il contributo di sangue offerto alla Patria e alla Libertà, anche oltre la fine del Secondo conflitto mondiale. E la Specialità regionale è il peculiare valore aggiunto di responsabilità con cui la Regione rafforza il senso d’appartenenza”.
“Ultima a ricongiungersi alla Madrepatria nel 1954, – ha ricordato Serracchiani – anche Trieste alza oggi il Tricolore e le note dell’Inno nazionale, proprio nella cornice della sua piazza dedicata all’Unità d’Italia, a ricordare la lunga attesa e l’abbraccio della folla ai fanti e ai marinai della nostra giovane Repubblica. Del calore di quell’abbraccio popolare tengano memoria tutti, cominciando da chi oggi lavora a dimostrare che l’amor patrio dei triestini di allora è ricambiato. Questi valori e questi sentimenti sono la migliore risposta a chi avanza inverosimili teorie sullo status territoriale di Trieste”.
“Viviamo una stagione di straordinari cambiamenti – afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, – e di sfide nuove e impegnative: l’unità del Paese può darci moltissimo, e’ un valore aggiunto decisivo nel contesto europeo e mondiale sempre più dinamico e interdipendente Dalla storia comune abbiamo tratto e possiamo ancora trarre grandi risorse. E’ accaduto in passato quando sono stati affrontati momenti difficili e passaggi drammatici. Lo spirito del Risorgimento, che ha avviato e compiuto il primo percorso unitario, è tornato a vivere ed è stato reinterpretato nella lotta di Liberazione dalla dittatura e dall’occupazione straniera. Oggi la Repubblica, per scelta degli italiani, è la nostra casa comune, e la Costituzione democratica ne è diventata il fondamento. Insieme, nell’Unione Europea, siamo oggi più forti, più solidali e dunque più competitivi. Più unito è il Paese, migliore sarà la crescita in termini di durata e di sostenibilità. Quando si aprono fratture, invece, diventiamo tutti più deboli. Le istituzioni per prime sono chiamate a dare l’esempio di collaborazione, di responsabilità, di trasparenza nel servizio al bene comune. L’unità è anche un ideale. Questo testimonia la nostra storia nazionale. La Costituzione, l’inno e la bandiera ne sono simboli. E’ ciò che intendiamo oggi celebrare, dialogando soprattutto con le giovani generazioni, che stanno affrontando problemi inediti e che abbiamo la responsabilità di accompagnare verso un futuro di libertà e di coesione”.
“Viviamo una stagione di straordinari cambiamenti – afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, – e di sfide nuove e impegnative: l’unità del Paese può darci moltissimo, e’ un valore aggiunto decisivo nel contesto europeo e mondiale sempre più dinamico e interdipendente Dalla storia comune abbiamo tratto e possiamo ancora trarre grandi risorse. E’ accaduto in passato quando sono stati affrontati momenti difficili e passaggi drammatici. Lo spirito del Risorgimento, che ha avviato e compiuto il primo percorso unitario, è tornato a vivere ed è stato reinterpretato nella lotta di Liberazione dalla dittatura e dall’occupazione straniera. Oggi la Repubblica, per scelta degli italiani, è la nostra casa comune, e la Costituzione democratica ne è diventata il fondamento. Insieme, nell’Unione Europea, siamo oggi più forti, più solidali e dunque più competitivi. Più unito è il Paese, migliore sarà la crescita in termini di durata e di sostenibilità. Quando si aprono fratture, invece, diventiamo tutti più deboli. Le istituzioni per prime sono chiamate a dare l’esempio di collaborazione, di responsabilità, di trasparenza nel servizio al bene comune. L’unità è anche un ideale. Questo testimonia la nostra storia nazionale. La Costituzione, l’inno e la bandiera ne sono simboli. E’ ciò che intendiamo oggi celebrare, dialogando soprattutto con le giovani generazioni, che stanno affrontando problemi inediti e che abbiamo la responsabilità di accompagnare verso un futuro di libertà e di coesione”.