Novellino ha appena iniziato la sua stagione al Palermo: lo ha voluto Zamparini in persona che lo aveva avuto al Venezia durante le annate 97/98 e 98/99. Inizia subito con la sfida in casa con il Palermo persa soltanto 1 a 0. Deve tracciare la strada verso la salvezza dei Siciliani e la squadra sembra già aver risposto bene alla cura Novellino.
“Poteva andare peggio” forse è questo quello che si sta ripetendo mister Novellino, dopo la sconfitta casalinga del suo Palermo contro l’inarrestabile Napoli di Sarri. Lo strapotere dei Partenopei, si è visto sin dai primi minuti, non a caso Sorrentino è impegnato sin da subito a neutralizzare un tiro di Insigne. Poi al 22esimo la svolta della partita: su calcio d’angolo Andelkovic strattona Raul Albiol (a onor del vero è lo spagnolo a iniziare il fallo, il rigore è quanto mai discutibile.) e l’arbitro Rocchi concede il calcio di rigore. Higuain non sbaglia, spiazza Sorrentino e realizza la sua 27esima rete stagionale, a meno due da Cavani nella classifica di reti stagionali. Sul finire del primo tempo Reina è decisivo su Vazquez, che ieri è stato utilizzato come prima punta. Il secondo tempo è ricominciato seguendo lo stesso canovaccio tattico del primo, con il Palermo attendista e in attesa, pronto a scatenarsi in ripartenza e a difendere ordinato. Ancora l’estremo difensore siciliano si è esibito in uno splendido intervento sul tiro di Insigne al 55esimo. Le occasioni per il Napoli sono comunque state poche: dopo il tiro di Insigne altre due occasioni per il raddoppio azzurro. Prima un ottima palla di Higuain al centro non raccolta da nessuno e poi un tiro di Higuain neutralizzato dal solito Sorrentino. Un Palermo che regge le ondate azzurre, grazie a una buona prestazione dell’intero reparto difensivo. Interessante la prestazione offerta dal giovane difensore Pezzella, classe 97, alla sua sesta presenza, ha dimostrato grande personalità contro gli esterni azzurri Callejon e Hysaj. L’allenatore campano nel post partita ha voluto sottolineare la tenuta difensiva della squadra:”In questi giorni stiamo caricando coi lavori difensivi. Non so se avete visto, ma oggi la difesa ha retto molto bene, per essere la prima gara sotto la mia gestione”. Inoltre nella sua lunga conferenza stampa ha anche parlato della sua voglia di salvare il suo Palermo in crisi e si è detto anche convinto che riuscirà nel suo intento di salvare la squadra e si è detto convinto che il problema dei giocatori sia soltanto psicologico. Gestione quella di Novellino che sarà difficile e non mi priva di difficoltà visto che la salvezza è ancora lontana.
Gestione iniziata pochi giorni fa, con l’annuncio del suo arrivo in rosanero dato direttamente da Maurizio Zamparini. Giorno 9 Marzo, Walter Alfredo Novellino si è seduto sulla panchina più scottante della serie A, con il massimo delle pressioni e con un obiettivo ben preciso: la permanenza della società di via del Fante nella massima serie. Zamparini chiama alla sua corte l’ennesimo allenatore, uno che pochi mesi fa aveva dichiarato: ”Non subentrerei mai a Iachini e poi per il presidente Zamparini ormai sono vecchio.”. Ma si sa, l’ammazza-allenatori ha un carattere particolare e agisce sempre al di fuori degli schemi. Il ritorno di Novellino alla corte del vulcanico presidente friulano avviene dopo quasi 20 anni dal loro ultimo incontro: stagione 97\98, un giovane Novellino era stato chiamato a guidare il Venezia. La massima serie mancava ai veneti da 31 anni e l’allenatore originario di Montemarano la conquista in una sola annata, ottenendo il secondo posto in classifica. Proprio Giuseppe Iachini, l’allenatore che è andato a sostituire, era uno dei centrocampisti allenati e preferiti dal campano: con Novellino nella stagione in B colleziona 34 presenze, alcune anche con la fascia da capitano al braccio. L’anno seguente grazie alla magica coppia Maniero-Recoba, Walter fa ancora meglio: ottiene un ottimo undicesimo posto. Lascia la squadra a fine anno per seguire il progetto del Napoli di Corrado Ferlaino: giunge quarto nel campionato cadetto e ottiene la promozione in Serie A. Zamparini intanto si siede sulla poltrona presidenziale della società rosanero, Walter invece da continuità alla propria carriera: dopo Napoli riesce nell’impresa anche con il Piacenza. Fabrizio Garilli rinforza la squadra in estate e lo chiama ad allenarla: a 2 giornate dalla fine del torneo, il Piacenza si laurea campione della serie B, grazie soprattutto alle 23 reti segnate dal capocannoniere Nicola Caccia. La successiva annata in serie A sorprende tutti: riesce nella salvezza e Dario Hubner con le sue 24 reti si laurea capocannoniere assieme a David Trezeguet. Dal Piacenza passa alla Sampdoria, chiamato stavolta da Garrone al suo primo anno di presidenza. Qui si consacra definitivamente prima con la promozione in serie A arrivando secondo in classifica, poi le splendide annate in serie A 2004\05 e 2005\06: la squadra arriva prima ottava e poi quinta, lottando in entrambe le occasioni per un posto in Europa. La stagione 2006\2007 è sfortunata: la squadra arriva nona in classifica e viene eliminata in Coppia Italia dall’Inter in semifinale. Alla fine della stagione se ne va e firma un contratto biennale con il Torino di Urbano Cairo; l’allenatore campano non riesce però nel suo compito e viene esonerato a 5 giornate dalla fine del campionato, con la squadra in zona retrocessione. Viene richiamato una seconda volta l’anno successivo a sostituire Gianni De Biasi, nel dicembre del 2008, ma non dura nemmeno questa volta: viene esonerato nel Marzo del 2009 e lascia la squadra, che alla fine dell’anno si piazzerà diciottesima e verrà retrocessa in Serie B. Dopo l’esperienza torinese va alla Reggina dove viene esonerato dopo due mesi dall’inizio del campionato, poi a Livorno dopo rimane fino a Gennaio 2011 e infine l’esperienza a Modena, lunga due annate, che si conclude nel febbraio del 2015. Adesso il Palermo, chiamato a dare prima di tutto un’unità alla squadra siciliana e in secondo luogo dare stabilità al gioco della squadra che oggi è apparsa lucida si nella fase difensiva e di non possesso, ma confusa e poco convinta in fase offensiva. La fase offensiva sembra dipendere solo da alcuni lampi dei singoli come Vazquez o Hiljemark. Alla fine della stagione mancano 9 partite, 27 punti assegnabili e un filotto di squadre invischiati nella lotta retrocessione che si allunga giornata dopo giornata; il tempo ci dirà se la scommessa fatta da Zamparini si rivelerà vincente o meno.