Roma – “Siamo un laboratorio di innovazione”. Con queste parole il presidente del Lazio, Nicola Zingaretti, sottolinea come la Regione sia stata tra le prime a sperimentare Spid, il sistema d’identità digitale che attiva un Pin unico al cittadino per i servizi della Pubblica Amministrazione.
Zingaretti quindi spiega che ci saranno così “servizi più semplici e vicini per cittadini e imprese. Regione Lazio tra prime a sperimentare Spid. Bene, siamo laboratorio di innovazione”.
Sono connesse al sistema l’Agenzia delle Entrate, l’Inps e l’Inail. Sono già pronti tre comuni (Firenze, Venezia, Lecce) e sette regioni (Toscana, Liguria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Piemonte e Umbria).
Si potrà entrare via web da subito nei servizi pubblici e in futuro anche in quelli privati (bancari, assicurativi, di e-commerce).
Sono previsti tre livelli di riservatezza: per quello base serve solo username e password, per il secondo si aggiunge una ‘one time password’ (usa e getta) e al terzo si affianca una ‘smart card’, un supporto fisico con chip.
Chi è interessato potrà da martedì 15 marzo fare domanda per Spid a uno dei tre operatori già accreditati dall’Agenzia per l’Italia digitale: Tim, Poste Italiane e Infocert. Occorre fornire nome, cognome, data e luogo di nascita, documento d’identità, telefono, indirizzo di posta elettronica e domicilio (codice fiscale o partita Iva, sede legale e ragione sociale se azienda). Poi si passa alla verifica tramite canale tradizionale (esibizione documento e compilazione modulo) o per via telematica (carta d’identità elettronica o firma digitale).
Il Pin unico funzionerà da subito per 300 servizi che a giugno saranno 600. Tra l’altro, con password unica sarà possibile pagare la colf, iscrivere il bambino all’asilo nido, saldare l’Imu o la Tari e la Tasi, cambiare la residenza, ritirare i referti medici, riscattare la laurea, richiedere inventivi d’impresa.