” Si prosegue verso la riprogettazione del mondo”
La nascita di movimenti ad inizio Novecento, che vennero definiti avanguardie, influenzò l’arte e la letteratura di tutto il secolo. La prima avanguardia ha origine da un gruppo di scrittori e artisti italiani attivi in Francia, denominati Futuristi, i quali guidati dal massimo esponente del movimento, Filippo Tommaso Marinetti, interpretarono a pieno il ruolo di progressisti arditi, pronti a trasformare il mondo. Il termine Futurismo sta ad indicare un movimento che intende discostarsi completamente dalle tradizioni del passato per proiettarsi con forza verso un futuro, all’insegna del progresso, dello sviluppo; elementi considerati indispensabili per dar nuova vita a tutto quello concepito come vecchio e passato. Fondato sull’amore per il pericolo e l’esaltazione del coraggio, il Futurismo incoraggia alla ribellione, alla rivoluzione e la presa del potere con la forza, attraverso ogni tipo di mezzo violento, mirando all’imposizione della propria ideologia. Simbolo per eccellenza ne è l’automobile, nuovo mezzo di locomozione, che sottolinea il concetto di velocità, di progresso e appunto futuro. Attraverso la glorificazione della guerra e di ogni gesto distruttore vi è l’approvazione del militarismo e del patriottismo, l’essere all’altezza di fronteggiare qualsiasi idea o gesto appartenente al passato, che si discosti dall’ideologia che si voleva imporre in quel periodo. Vedremo quindi la nascita del superuomo con Friedrich Nietzsche, del vitalismo d Henri Bergson e lo stile di vita condotto da Gabriele D’annunzio, alimentato dalle sue concezioni rivoluzionarie, che lo porteranno ad essere considerato una delle figure più importanti della letteratura del Novecento, il quale attraverso la propria sfrontatezza, irriverenza, ma allo stesso tempo capacità, riuscì ad integrare la letteratura italiana nelle correnti culturali e letterarie europee. Nel campo letterario vi fu la teorizzazione delle “parole in libertà”, seguita dalla proposta di abolizione della sintassi, della punteggiatura, degli avverbi e aggettivi, e la morte dell’io letterario; principale caratteristica introdotta all’interno dei testi è senz’altro l’uso delle onomatopee e la totale libertà nel modo di comporre, di scrivere. Le nuove tecnologie e lo sviluppo industriale, inoltre, diventano per la prima volta, tema principale di poesie, affascinando la collettività attraverso i progressi del tempo: la luce elettrica, l’aereo e l’automobile. In campo artistico i Futuristi si discostano molto, in termini stilistici dalla letteratura, poiché loro intento è quello di rappresentare il movimento, identificato come espressione della dimensione temporale; per questo vi è l’adozione di forme espressive come l’iterazione, che consiste nella ripetizione di un elemento o di un movimento e infine vi è la rappresentazione di un soggetto in visioni simultanee; in quanto un elemento non è mai fermo davanti ai nostri occhi ma si muove costantemente, ripetendosi e moltiplicandosi. I temi spesso scelti per le rappresentazioni sono sempre legati alla città, considerato luogo di progresso e quindi movimento, per eccellenza. Massimo esponente del movimento artistico fu Umberto Boccioni, che in una delle sue opere “La città sale”, rappresenta alcuni tratti caratteristici del paesaggio urbano, come pali elettrici, impalcature necessarie per la costruzione di edifici e un tram giallo. La composizione viene turbata da un cavallo rosso, realizzato come fosse un violento vortice filamentoso,che attrae a sé altri cavalli e figure umane, per simboleggiare il travolgente progresso che avvolge soprattutto le città moderne.
(Morena De Luca)