Roma – “Benvenuto Saitta alla guida della Commissione Salute in Conferenza Stato Regioni e grazie a Venturi: lavoriamo insieme per la buona sanità”, scrive il ministro della Salute Beatrice Lorenzin.
Nel corso della Conferenza delle Regioni del 25 febbraio è avvenuto infatti il passaggio di consegne tra Emilia-Romagna e Piemonte al coordinamento della Commissione sanità, quindi dall’assessore Sergio Venturi all’assessore Antonino Saitta.
Tra i tanti problemi sul tappeto c’è anche quello evidenziato dal Censis relativo alla corruzione in sanità: si stima siano almeno 6 miliardi di euro le risorse distolte dai servizi sanitari a causa delle frodi. Secondo i dati della Guardia di finanza, da gennaio 2014 a giugno 2015, le frodi scoperte e gli sprechi nella spesa pubblica sanitaria hanno prodotto un danno erariale per 806 milioni di euro. E secondo lo studio sulla corruzione nel sistema sanitario in 206 regioni europee del Quality of Government Institute di Göteborg, la regione più trasparente è la finlandese Aland e nessuna regione italiana si trova tra le dieci più virtuose. Prima delle italiane è Trento, al 39° posto, seguita da Bolzano al 42°, le due regioni percepite dalla popolazione come maggiormente corrotte sono la Puglia, al 189° posto, e la Calabria, al 191°.
Il nuovo coordinatore della Commissione sanità della Conferenza delle Regioni, Antonino Saitta, ha rilasciato due interviste: una a “Il Sole24Ore Sanità”. e l’altra a “Quotidiano Sanità”
E “Quotidiano Sanità” ha proprio chiesto se le Regioni intendano “condividere un programma straordinario di trasparenza e legalità nel settore?”. E Saitta ha risposto che “È sicuramente fondamentale, anche perché come dimostrano i dati della Corte dei Conti, quando si verificano questi episodi, le somme sottratte al sistema pubblico e quindi ai cittadini sono ingenti. Servono maggiori controlli e modalità in grado di evitare che alcuni questioni delicate possano essere gestite solo da pochi. Questo si traduce, in particolare in sanità, nell’adozione di regole per gli acquisti di beni e servizi. E il sistema delle centrali d’acquisto è una soluzione per garantire la necessaria trasparenza nelle gare di acquisto, come anche il livello nazionale Consip”.
Mentre a “Il Sole 24 Ore Sanità” Saitta ha sostenuto che il primo intervento da avviare subito è la convenzione per la medicina generale: “Dialogare a tutto campo con i medici pubblici e il personale tutto, che hanno giuste ragioni. La conferma che il Piano nazionale vaccini è a un passo, e che le sanzioni si possono evitare col dialogo. E una sottolineatura: si potrà battere cassa col Governo dopo aver realizzato le misure anti-spreco e di buona gestione. Perché contro gli sprechi non c’è più tempo da perdere”.
Saitta al “Sole 24 Ore Sanità“ rileva anche “la grande opportunità del Patto della salute. Che, con tutti i limiti, ha il grande valore di essere entrato nel merito delle questioni, di disegnare l’offerta sanitaria sulla base non di un’opinione ma dei bacini, soprattutto degli esiti. Parlo degli ospedali: l’organizzazione ospedaliera non va polverizzata, perché un’eccessiva polverizzazione porta a rischi per la salute. La salute va messa al centro. È chiaro che questo comporta una rivisitazione dell’organizzazione ospedaliera. E se spostiamo l’attenzione dall’organizzazione in quanto tale a un obiettivo di salute per i cittadini, facciamo del bene a tutti. Il servizio pubblico, dalle strutture al personale, va salvaguardato. Ma allo stesso tempo dobbiamo tutti metterci una mano sulla coscienza e ammettere che l’offerta si può declinare in altro modo da oggi. Se ci sono reparti che hanno 50 interventi all’anno, insomma…”.
E comunque Saitta ribadisce che comunque il punto di partenza è la riduzione degli sprechi: “E bisogna procedere velocemente, a partire dalla spesa farmaceutica e ospedaliera e dalle gare d’appalto come stiamo facendo in Piemonte. Solo una volta che si è provveduto a mettere in atto queste misure di risparmio e di ottimizzazione, si hanno le carte in regola per avere aumenti di finanziamento”.
Per quanto riguarda infine i costi standard, Saitta sempre a “Il Sole 24 Ore” evidenzia come resti il tema dell’uniformità: “Il Patto salute declina i temi dei costi standard in termini di strutture, volumi ed esiti. Se declinato in termini di servizi per la popolazione e non in un’accezione meramente economica, è un modo diverso di affrontare il tema della sanità in modo più complesso, ma che risponde agli stessi obiettivi”.
“Abbiamo iniziato subito a lavorare – afferma il neo segretario nazionale Ugl Medici dott Filippo Fordellone – su tematiche di riordino del sistema sanitario. Abbiamo avuto modo di riscontrare una grande apertura da parte del Ministro Lorenzin, con la quale abbiamo attivato un tavolo di lavoro con cadenza mensile finalizzato alla elaborazione di proposte da inserire nel riordino sanitario. Oltre alle esigenze pratiche che riguardano i pazienti, la valorizzazione della professione medica deve passare anche per una bonifica del sistema, garantendo la massima trasparenza nella gestione della sanità pubblica.”