“E’ una giornata storica”. La Basilicata approva il suo nuovo Statuto. Il Consiglio regionale ha infatti approvato a maggioranza, in seconda lettura, il nuovo Statuto della Regione Basilicata. Il testo è lo stesso già votato dall’Aula alla fine dell’anno scorso. La nuova “Carta dei principi” è suddivisa in nove titoli e composta da 92 articoli.
Ora come previsto dall’art.123 della Costituzione, “lo statuto è sottoposto a referendum popolare qualora entro tre mesi dalla sua pubblicazione ne faccia richiesta un cinquantesimo degli elettori della Regione o un quinto dei componenti il Consiglio regionale”.
Ora come previsto dall’art.123 della Costituzione, “lo statuto è sottoposto a referendum popolare qualora entro tre mesi dalla sua pubblicazione ne faccia richiesta un cinquantesimo degli elettori della Regione o un quinto dei componenti il Consiglio regionale”.
“Quella di oggi è una giornata storica, – afferma il presidente Marcello Pittella – un evento istituzionale che premia il lavoro che abbiamo svolto in questi due anni di legislatura, ripartendo con maggiore slancio da quello avviato dai nostri predecessori”.
Pittella indica anche quali siano i punti principali del nuovo Statuto: “la centralità della persona e dei suoi diritti fondamentali; la valorizzazione del ruolo del Consiglio regionale; la previsione di efficaci strumenti di partecipazione; l’introduzione di strumenti ed organi per migliorare la qualità legislativa e la efficienza amministrativa; il nuovo rapporto con l’Europa, lo Stato e le altre Regioni”.
Pittella sente quindi “l’onore, in questa particolare fase storica, di rappresentare costituzionalmente la Regione”, e avverte “tutto il peso di un impegno politico e istituzionale che dopo 45 anni ci consente di cogliere – e soprattutto di rilanciare lungo i percorsi della modernità – l’eredità consegnataci idealmente dai Padri fondatori della massima Istituzione democratica lucana. Una eredità – ha evidenziato Pittella – di cui dobbiamo essere orgogliosi, costruita su un ‘preambolo’ di grande valenza politica, scritto di pugno dall’uomo che più di altri incarna la storia di questa Regione: Vincenzo Verrastro, il primo a ricoprire il ruolo di presidente e a farlo per dodici anni di seguito. Egli è stato – ed è ancora oggi – esempio per tutti noi. Voglio richiamarmi al ‘preambolo’ di Verrastro, costruito attraverso il richiamo allo ‘spirito unitario del Risorgimento, nella fedeltà ai valori democratici della Resistenza e della Costituzione repubblicana’. Valori che si nutrono di ‘libertà e di autonomia’ quale ‘garanzia di partecipazione civile e base del progresso sociale’. E riprendendo la tensione etica e responsabile dei fondatori della nostra regione, fra cui solo per citarne alcuni, Emilio Colombo e lo stesso Verrastro “stiamo consegnando ai nostri figli il nuovo Statuto che mette al centro la persona e i suoi diritti fondamentali”.