” Vincent Van Gogh rivela la sua interiorità fra colori accesi e pennellate corpose”
Van Gogh, precursore dell’espressionismo, incarna l’artista che cercando di integrarsi nella società viene schiacciato da quest’ultima che emarginandolo lo porta alla follia e alla morte; termina infatti la sua vita sparandosi al cuore e trascorrendo gli ultimi suoi due giorni in ospedale, assistito dal fratello che muore dopo sei mesi dalla scomparsa dell’artista. Egli evidenzia nelle sue opere, attraverso la sua tavolozza costituita da cromie molto forti e pennellate corpose, dolore e insofferenza, comunicandole così all’osservatore. E’ possibile osservare e sentire proprio il tormento che devastava l’interiorità di Van Gogh in una delle sue più importanti opere che si presume sia anche l’ultima. Nel “Campo di grano con corvi”, è presente un cielo plumbeo che preannuncia l’arrivo di una tempesta, sotto il quale spicca un campo di grano, dal quale si innalzano in volo corvi, che rappresentano il presagio di morte; insieme ai due sentieri senza sbocco che si snodano nel campo, formano un binomio colmo di angoscia e inquietudine; caratteristica che possiamo trovare anche nell’opera “Chiesa di Auvers-sur-Oise”, dove l’artista dipinge la struttura barcollante della parte absidale dell’edificio attraverso linee che descrivono la sua tensione interna, collocata su di un prato che presenta i medesimi sentieri senza sbocco , sottolineando così la visione pessimista di Van Gogh e la sua concezione di una vita “Senza futuro”. Possiamo quindi notare come l’arte diventi man mano espressione di se stessi e non più di un qualcosa di perfetto e idealizzato ben distante da ciò che realmente è.
(Morena De Luca)