Redazione-Un “Uomo-Angelo” che spicca il volo; un volo liberatorio da un Mondo Opprimente che lo attanaglia e l’opprime: Balza, questa meravigliosa “Figura Immaginaria” al centro dell’opera di questo illustre artista, da un “Caos” quasi “ Primordiale”, sospinto da “Eolo”, librandosi in un “Cielo Serafico”, verso un “Altro Mondo” o “Altra Esistenza” dove la Pace,, La Tranquillità e L’Armonia regnano sovrane.E’ un Nuovo Giardino dell’Eden ove l’Ordine Naturale Iniziale viene ristabilito: L’uomo ritrova, riscopre se stesso: la propria Umanità ,la propria Armonia grazie anche all’aiuto delle Arti(La Musica e La Pittura rappresentate nella parte bassa a sinistra),della Conoscenza in generale, lontano, ormai, da un “Vecchio Mondo” ,senza più speranza, destinato all’Autodistruzione che sembra bruciare avvolto dalle “Fiamme Divoratrici” dell’Odio, dell’Egoismo ,delle Guerre, delle Diseguaglianze di un “Colore Rosso” quasi “Purpureo” che si “Stempera” trasformandosi in un Arancione tendente al Rosa man mano che ci si sposta verso la parte sinistra dell’opera con un dinamismo ”Catturante”. Torniamo, così, al classico Dualismo del Bene e del Male: dalla parte sinistra ,il “Paradiso Terrestre” anelato e in qualche modo ritrovato contrapposto alla parte destra nella quale l’essere umano, avendo peccato di “Superbia” nel sentirsi uguale al proprio Creatore, crede di essere come lui, un Dio Onnisciente, al quale è permesso ogni cosa: se l’Uomo Stesso è Dio, a cosa serve un Dio? A cosa serve una Etica o una Morale o un Religione quando è egli stesso, dentro di se e fuori di se, capace di creare la propria “Perfezione”? e con che cosa se non con la Tecnica e la Scienza, sua “Ancella”? Siamo all’esasperazione del pensiero illuministico, figlio della Rivoluzione Francese, che sfocia nella Tecnocrazia.Con il sapere Tecnologico e Scientifico, tutto diventa “Perfetto” (anche l’esplosione di una bomba nucleare, come viene rappresentata dall’autore del quadro,diventa “Controllabile”, ”Tecnicamente Perfetta”):la Politica, L’Economia ,la Sociologia, l’Etica, la Morale e la Religione devono essere sottomesse alla Tecnica, la sola in grado di assicurare un Ordine Universale Giusto e Preciso.Per farsi accettare da una opinione pubblica che disprezza profondamente, la tecnocrazia si abbellisce con un moralismo che predica serietà, competenza, responsabilità, austerità, sobrietà, ecologia, talvolta perfino umanitarismo e religiosità. In realtà, essa mira ad ostacolare, reprimere ed abbattere non tanto l’egoismo, il consumismo e lo spreco, quanto la ricchezza reale, la proprietà privata, il risparmio, l’eredità generazionale, le libertà economiche, le libere professioni, le classi sociali e specialmente il ceto medio, ossia quella base borghese di piccoli-medi proprietari, risparmiatori e produttori che tende ad assicurare ordine, stabilità e bene comune e che quindi è refrattaria sia all’individualismo liberale che al collettivismo socialista.Non potendo sterminare questa classe ,la tecnocrazia cerca almeno d’intimorirla, paralizzarla e impoverirla con una persecuzione politica e fiscale che la consegni nelle mani del sistema burocratico-finanziario nazionale o internazionale danneggiandola mediante una politica economica e fiscale che colpisce le sue istituzioni caritatevoli e assistenziali.L’attuale crisi politico-economica e la conseguente emergenza sociale dimostrano il fallimento storico del progetto tecnocratico e delle sue promesse. Eppure la tecnocrazia vede di buon occhio questa crisi. Infatti le considera come una occasione storica da sfruttare, allo scopo di far ripartire la Rivoluzione ormai impantanata imponendo al popolo una dittatura tecnotronica, una politica di “austerità”, una economia “eco-solidale” e una rivoluzione sociale altrimenti inaccettabili, per il semplice fatto ch’esse conducono al degrado e alla miseria non solo materiali ma anche spirituali.Pur di realizzare questo progetto, il vertice liberal-tecnocratico si accorda con la base social-cristiana per sospendere le regole democratiche e le istituzioni rappresentative, fino al punto da rinunciare al vecchio idolo della “sovranità popolare”. Infatti secondo loro, parafrasando un noto motto di Voltaire, “niente libertà per i nemici della libertà”; pertanto, quando un popolo si lascia sedurre dalle “tendenze conservatrici” (ossia di sopravvivenza) e strumentalizzare dalle “forze della reazione” (ossia di risanamento), allora le élites “illuminate e responsabili” debbono “costringere il popolo a farsi liberare” da loro.