I recenti aumenti del pedaggio autostradale non sono certo piaciuti agli automobilisti che percorrono le autostrade italiane ed in particolare Strada dei Parchi Roma-Teramo-Pescara. La stessa società, ha provato a spiegare anche con cognizione di causa tecnica le origini dell’incremento, ma ovviamente poi chi deve tirare fuori piu’ soldi resta comunque indignato. Di qui è montata la protesta sul web, alcuni gruppi erano già attivi dagli aumenti precedenti, altri ne vengono costituiti all’uopo anche con finalità diverse, o occulte. Ossia con l’unico scopo di radunare “protestatori” per poi propinare in seguito ben altro tipo di informazioni o di azioni di raccordo. Le proteste di questo genere sono in grado di unire tutti, ricchi con poveri, sinistri con i destri e via dicendo. Poi si assiste alla sfilata delle interrogazioni, quelle comunali, le provinciali, e quelle parlamentari che spuntano come funghi dai vari collegi senatoriali e dei deputati dormienti. E’ una bella occasione per andare sui giornali, e far dire che tizio ha presentato l’interrogazione per protestare contro gli aumenti. Visibilità gratuita e consenso che non si negherebbe a nessuno. Ma chi è “addentrato” nei meandri della politica e delle istituzioni possibile che venga a sapere degli aumenti dopo i comuni e mortali cittadini? Non sarebbe il caso che i politici invece di piangere a babbomorto, agiscano curando il babbovivo? O la società aumenta senza dire niente a nessuno? Ed inoltre questi soldi che noi paghiamo a chi vanno? L’a.d. Ramadori di Strada dei Parchi, se non altro ci ha messo la faccia spiegando che una consistente parte va alla parte pubblica. I politici questo non lo sanno? Invece di inviare fax e lettere di protesta a posteriori che non servono a nulla, perchè non intervenire PRIMA riducendo i proventi per la parte pubblica??? Questa non vuole essere una giustificazione, ma una attenta riflessione, che vede come sempre i tartassati strumentalizzati a puntino.