Santa Lucia da Siracusa, patrona della città e dei ciechi, è una martire sotto Diocleziano venerata da nord a sud in tutta la penisola che, rifiutando il matrimonio con un pretendente per consacrarsi a Dio, fu accusata di essere cristiana e dunque condannata a morte. Leggenda narra che, minacciata dal proconsole Pascasio di essere esposta tra le prostitute, riuscì a diventare così pesante da non essere spostata nemmeno da decine di uomini forzuti. Nel tentativo di piegarla all’abiura le furono cavati gli occhi prima di essere decapitata. Nel nord Europa il culto della Santa si è largamente diffuso: esistono molte versioni in merito a come questa tradizione sia arrivata nei paesi scandinavi, in particolare in Svezia, dove è molto venerata fin dall’introduzione, pare, per merito dell’aristocrazia settecentesca.
La tradizione vuole che il 12 dicembre di ogni anno i bambini preparino i biscotti che poi, la mattina del 13, la figlia più grande della famiglia vestita come la Santa, camicia bianca, cintura rossa e una corona decorata di candeline, serva la colazione a letto ai genitori. Le figlie più piccole invece indossano una camicia bianca e i figli cappelli di paglia. Questa processione si sposta di casa in casa nel quartiere cantando Luciasången, ovvero la celebre “Santa Lucia” napoletana. La tradizione come la conosciamo ora, invece, prende piede nel Novecento quando un quotidiano di Stoccolma nel 1927 lanciò il primo concorso tra i lettori per votare la Lucia più bella. Ogni anno viene incoronata una Lucia in ogni cittá: le candidate sono giovani residenti e vengono pubblicizzate dai quotidiani e TV locali.
La Lucia e le altre candidate che diventano le sue damigelle, tutte scelte dal pubblico, devono saper cantare per poter poi esibirsi nelle piazze della città, negli ospedali, nei centri per gli anziani, nei centri commerciali e nelle fabbriche.
E dunque, come proverbio ci ricorda “Santa Lucia, il giorno più corto che ci sia”, designa le ultime due settimane d’Avvento prima del Natale.
Auguri a tutti dalla nostra redazione.
(Alessandra D’Andrea)