L’ill.mo Prof. Gabriele Gaudieri ,incaricato di Pedagogia Generale, dell’Università dell’Aquila, ha organizzato, per Sabato 5 Dicembre, presso il Dipartimento MESVA(MEDICINA,SANITA’ PUBBLICA,SCIENZE DELLA VITA)Aula D2.30,un interessante Convegno dal titolo:” Temi e Aspetti Significativi della Pedagogia Contemporanea”. I lavori inizieranno alle ore 09:00 e termineranno alle 18:30 e saranno aperti con il saluto della Prof.ssa Maria Grazia Cifone Direttrice del Dipartimento.Queste,di seguito, le tematiche generali che verranno trattate:1) Temi, Ambiti di Ricerca e Prassi Educativa;2)Musicoterapia:Il Bambino e la Comunicazione non Verbale;3)Erikson:Sviluppo e Identità;4)La Percezione dello Spazio secondo Piagest;5)Epistemologia Pedagogica;6)Psicopatologianell’Età dell’Infanzia e dell’Adolescenza.
Una sessione speciale sarà dedicata alla Musicoterapia con i seguenti interventi di Relatori del Conservatorio Statale di Musica “Alfredo Casella” dell’Aquila: Saluto del Direttore M° Giandomenico Piermarini;Prof.ssa Stefania Gianni:”La Musicoterapia: Metodologia ed Intervento in Ambito Pedagogico”;Prof.ssa Antonella Zenga:”Corpo, Suono, Voce e Movimento: la Musicoterapia Attiva e le Risorse non Verbali per una Didattica Inclusiva”;Prof.ssa Margherita Di Rocco:”Il Disturbo Ossessivo Compulsivo e la Didattica Musicale come Aiuto per il Miglioramento della Qualità della Vita”;Prof. Emerito Massimo Casacchia:”Il Contributo della Musicoterapia nel Percorso della Recovery nella Malattia Mentale”.A seguire,L’Ill.mo Prof. Enzo Sechi Docente di Neuropsichiatria Infantile e Direttore della Clinica Neuropsichiatrica dell’Aquila su:”Patologie in Età Adolescenziale”;Dr.ssa Francesca Biancone su:”Alcolismo nell’Età Adolescenziale”;Dr.Dario Cesarini su:”Progetti di Artoterapia per la Prevenzione al Disagio nella Scuola dell’Obbligo”;Dr.ssa Lidana Marcocci(Assistente Sociale) su:”L’Azione Sociale nei Processi Educativi”;Dr.Riccardo Romandini su:”Aspetti Educativi e Formativi nelle Fasi di Sviluppo”.Il Prof Gaudieri terrà il suo intervento di apertura sul tema:”La Pedagogia e le Scienze dell’Educazione” e quello conclusivo su:”Le Gangs Giovanili”.L’invito a partecipare è rivolto a tutti ma in modo particolare, all’ADO(Attività Didattica Opzionale).
La Musicoterapia, intesa come metodologia di intervento per un lavoro pedagogico o psicologico, permette di comunicare, con l’aiuto del terapeuta, attraverso un codice alternativo rispetto a quello verbale partendo dal principio dell’ISO (identità sonora individuale) che utilizza il suono, la musica, il movimento per aprire canali di comunicazione ed una finestra nel mondo interno dell’individuo. Dal punto di vista terapeutico essa diviene attiva stimolazione multisensoriale, relazionale, emozionale e cognitiva, impiegata in diverse problematiche come prevenzione, riabilitazione e sostegno al fine di ottenere una maggiore integrazione sul piano intrapersonale ed interpersonale, un migliore equilibrio e armonia psico-fisica. La Musicoterapia si basa tre principi: ISO, che caratterizza l’identità sonora di un individuo; suono inteso come oggetto intermediario, cioè come strumento di comunicazione in grado di agire terapeuticamente sul paziente e suono come oggetto Integratore, in grado di integrare le dinamiche di comunicazione in un gruppo uniformandole. Il trattamento di musicoterapia è strutturato in incontri settimanali a seconda delle esigenze del paziente. Le sedute possono essere: individuali o di gruppo della durata di circa 60 minuti ognuno; in alcuni patologie, come ad esempio nella malattia di Alzheimer, sono consigliati tempi di partecipazione molto più brevi. l presupposto principale consiste nell’accettazione incondizionata del paziente. Qualunque atteggiamento o comportamento ha un suo motivo di essere. La lettura della diagnosi e di dati anamnestici non influenzano il modo di porsi del professionista.Il paziente, sia esso bambino, ragazzo, adulto va accolto così come si presenta. Durante la seconda metà del Novecento si è compiuta quella radicale trasformazione della pedagogia: dalla pedagogia si è passati alla scienza dell’educazione. Si è dunque avuta una rivoluzione nel sapere educativo, ponendosi come “punto di non ritorno”: dal primato delle filosofia si è passati al primato delle scienze.Il termine pedagogia comincia ad essere sostituito da scienze dell’educazione, sulla base di alcune considerazioni, tra cui la consapevolezza che il metodo di indagine della pedagogia si è spostato sulla ricerca sperimentale, su un metodo speculativo, quindi non è più solo riflessione teorica, alla stregua della filosofia; inoltre non riguarda solo l’educazione del fanciullo, ma volge il suo sguardo ad un’educazione e ad una formazione che ricoprono l’intero arco di vita. Infatti, le scienze dell’educazione si interessano, oltre che all’istruzione e all’educazione del fanciullo, anche all’istruzione degli adolescenti e dei giovani, all’educazione degli adulti, alla rieducazione di soggetti che si trovano in situazioni di disagio (quali ad esempio, carceri, comunità, centri di rieducazione, ecc.), non trascurando le nuove modalità di fare didattica proposte dalle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Da tutto questo è possibile evincere che la scuola, così come l’istruzione stessa, si è radicalmente trasformata, rispecchiando quelli che sono i cambiamenti stessi della società in cui è calata. Inevitabile diventa, per la scuola e per l’istruzione, il confronto con culture diverse a cui occorre dare risposte a problemi e necessità comuni a tutte le società, a seguito del fenomeno della globalizzazione, dovuto alla crescita progressiva di scambi e relazioni che avvengono su scala mondiale, scambi possibili grazie alla diffusione dei nuovi mezzi di comunicazione. Dunque, il sapere pedagogico diventa complesso, costituendosi di nuovi elementi, per cui il passaggio da pedagogia a scienze dell’educazione diventa inevitabile e il sapere stesso diventa tecnicamente più efficace, rinnovando l’identità della pedagogia all’interno di una vera e propria rivoluzione socio-culturale.