Città del Vaticano. Davanti allo smarrimento di questi “tempi difficili”, Papa Francesco esorta la Chiesa e tutti i fedeli a aprire le porte e non a blindarle. “Niente porte blindate nella Chiesa!”, ha esclamato Papa Francesco all’Udienza Generale di oggi, che si e’ svolta con ingenti misure di sicurezza decise dal Governo Italiano. “Con questa riflessione – ha esordito il Papa – siamo arrivati alle soglie del Giubileo. E’ vicino. E davanti a noi sta la porta, non solo la Porta Santa, ma la grande ‘Porta della Misericordia’ di Dio e quella e’ una porta bella, che accoglie il pentimento e offre la grazia del perdono: si chiama Gesu’, Lui e’ la porta che ci fa entrare e uscire”. “Coraggio – ha invitato con forza il Papa – entriamo per questa porta. E apriamo le nostre porte e usciamo per andare incontro agli altri: alcuni sono davanti alle noster porte e non hanno forse il coraggio e la forza di bussare”. “Ci sono posti nel mondo – ha evocato il Papa – in cui non si chiudono le porte a chiave. Ancora ci sono, ma ce ne sono tanti dove le porte blindate sono diventate normali.
Questo non ci stupisce; pero’, a pensarci, e’ un brutto segno!”.
Secondo Francesco “non dobbiamo arrenderci all’idea di dover applicare questo sistema a tutta la nostra vita, alla vita della famiglia, della citta’, della societa’”. E tanto meno alla vita della Chiesa. Sarebbe terribile! Una Chiesa inospitale, cosi’ come una famiglia rinchiusa su se’ stessa, mortifica il Vangelo e inaridisce il mondo! Niente porte blindate nella Chiesa, tutto aperto!”, ha esclamato Francesco.
“La gestione simbolica delle porte, delle soglie, dei passaggi, delle frontiere – ha osservato – e’ diventata cruciale”. “La porta – ha poi spiegato il Papa – deve custodire, certo, ma non respingere. La porta non dev’essere forzata, al contrario, si chiede permesso, perche’ l’ospitalita’ risplende nella liberta’ dell’accoglienza, e si oscura nella prepotenza dell’invasione”. L’auspicio di Bergoglio e’ che la porta si apra frequentemente, “per vedere se fuori c’e’ qualcuno che aspetta, e magari non ha il coraggio, forse neppure la forza di bussare”. “Quanta gente – infatti – ha perso la fiducia, non ha il coraggio di bussare, le porte del nostro cuore cristiano, delle nostre chiese e sono li’, gli abbiamo tolto la fiducia, per favore questo non deve piu’ accadere. La porta dice molte cose della casa, e anche della Chiesa”. “La gestione della porta – ha concluso il Pontefice – richiede attento discernimento e, al tempo stesso, deve ispirare grande fiducia”. (agi)