E’ possibile osservare, attraverso l’arte, come la società abbia tramutato la propria concezione riguardo la figura femminile, che “ieri” veniva raffigurata con forme generose e morbide conferendole un’accezione positiva; “oggi” si predilige sponsorizzare un male, come quello dell’anoressia, pur di avere una standardizzazione dell’individuo che, per sentirsi accettato all’interno dei meccanismi sociali e culturali, si sottomette ad un’idealizzazione fuorviante.
Partendo dall’impressionismo, rappresentate di una società ormai superata, possiamo osservare l’opera di uno dei maggiori esponenti del movimento artistico, Pierre- Auguste Renoir, “Le grandi bagnanti” ( 1884-87,olio su tela, 115,5 x 170,1 cm, Philadelfia, Museum of Art), nella quale l’artista sottolinea l’interesse per la nudità femminile che caratterizza soprattutto l’ultimo periodo della sua vita. Il capolavoro raffigura donne il cui nudo non è corretto o idealizzato, ma descritto realisticamente anche nelle sue forme imperfette che trasmettono eleganza e raffinatezza senza accennare minimamente toni volgari. Descrive perciò la purezza della donna e la sua perfezione nell’imperfezione. Compiendo passi in avanti, giungiamo all’arte contemporanea che porta una nuova concezione del bello: è possibile osservare ciò nell’opera di Vanessa Beecroft, VB 45, ( 2001,performance,vienna), che ci proietta verso la body art. La performance viene eseguita da modelle con corpi sempre più esili, sottolineando una società moderna che convoglia verso una nuova considerazione e percezione del corpo. Punto focale è l’apparire perfetti, attraverso corpi che vengono utilizzati per la sola esposizione. L’estetica prende il posto del benessere psico-fisico, portando alla pubblicizzazione di modelli educativi devianti che forgiano i giovani di oggi, il cui intento diviene la perfetta imitazione del ” bello non salutare”. Ma ultimamente si stanno registrando cambiamenti con un’inversione di marcia, torna nuovamente il prototipo della donna formosa, la cosi detta donna “curvy”, accolta anche sulle passerelle newyorchesi e milanesi, dove la donna può sottolineare le proprie curve senza timore di un giudizio negativo, mostrando equilibrio tra benessere esteriore e benessere interiore. Sarà quindi vero che per piacere e piacersi bisogna aver cura anzitutto della mente? Riflettiamo!
L’anoressia è uno dei disturbi alimentari più noti e frequenti nell’ultimo ventennio e rappresenta una vera e propria emergenza si salute mentale. E’ solitamente comune in donne di età compresa trai 15 e i 25 anni.
(Morena De Luca)