L’Italia, intanto, piange la sua vittima. E’ stato, infatti, scoperto il corpo senza vita di Valeria Solesin tra quelli ricomposti e identificati nel centro artistico di Bataclan dove in effetti la giovane 28 enne veneta si trovava con il fidanzato al momento dell’irruzione dei terroristi che solo in quel luogo hanno freddato 89 persone senza distinzione di sesso, fede e colore della pelle.
Adesso, Valeria è pianta dalla sua famiglia e da tutti coloro cui si dedicava per il suo impegno sociale che l’aveva portata ad occuparsi dei barboni e a fare la volontaria per Emergency.
Anche lei ha perso la vita nel corso di quella che appare come una vera e propria operazione di guerra condotta dall’Isis, o Daesh come vogliono farsi chiamare i terroristi del Califfato islamico.
Nella capitale francese, come in tutta la Francia e in tutta l’Europa, si stanno svolgendo senza sosta le indagini per identificare tutti i terroristi rimasti uccisi nel corso degli attentati e quelli che, eventualmente, si sono dati alla fuga, perché non è ancora chiaro se e quanti dei partecipanti all’operazione sono sopravvissuti e fuggiti. Secondo il New York Times, che riporta fonti francesi, otto sarebbero i terroristi in fuga.
Gli inquirenti, intanto, hanno ritrovato alcuni passaporti ed hanno già identificato alcuni dei terroristi abbattuti. Tre sono sicuramente francesi ed uno di loro era già seguito dalla polizia per i suoi rapporti con l’estremismo islamista ed i rappresentanti in Francia del Califfato. Altri tre sarebbero cittadini belgi o comunque provenienti dal Belgio. Forse, tra di loro, potrebbe esserci stata anche una donna.
Il mondo, il giorno dopo, si ritrova inorridito per le vicende che hanno sconvolto ed insanguinato la capitale francese e si rivolge verso Vienna dove si stanno svolgendo gli incontri internazionali sulla Siria nel tentativo di trovare una soluzione ad un conflitto civile che dura da cinque anni e che ha fatto da incubatore per l’Isis ed i suoi seguaci, anche di quelli che provenienti dall’Europa tra Iraq e Siria si sono addestrati nei campi che il Califfato islamico ha organizzato nel territorio occupato dal Califfato islamico.
Se il Presidente Francoise Hollande ha immediatamente decretato lo stato d’emergenza nazionale, fatto intervenire l’esercito e chiuse le frontiere per alcune ore, applicando evidentemente un piano di emergenza studiato da tempo dalle autorità parigine, anche tutti i governi europei ed occidentali, oltre alla Russia, hanno rafforzato le misure di sicurezza e deciso di intervenire più radicalmente in questa che è divenuta una vera e propria guerra. Si tratta di vedere adesso quali sbocchi avrà questa determinazione.
Intanto, la principale reazione dei francesi e del resto del mondo è caratterizzata dalla risposta: No alla paura. (ultima edizione eu)