In linea con il Decreto Legge di attuazione della riforma Madia, che prevede un documento unico del veicolo con dati sia di proprietà che di circolazione, l’Aci sarà tra i primi ad attuare quanto richiesto dal Governo con l’agenda digitale per la smaterializzazione dei documenti. Sono ben lontani i tempi in cui i dati del proprietario di un autoveicolo venivano annotati a penna sul foglio complementare. Quel vecchio foglio in seguito venne sostituito con il certificato di proprietà, ma adesso anche questo sembra destinato ad andare in pensione con la nuova riforma che verrà presentata il 1° di ottobre ma che entrerà in vigore dal 5. Tanti e indiscutibili i vantaggi di questa rivoluzione digitale: anzitutto non sarà più possibile deteriorare, contraffare o smarrire il certificato di proprietà (ogni anno ne vengono smarriti circa 300 mila), visto che questo esiste solo sui server del Pra (pubblico registro automobilistico) e in secondo luogo ci sarà un enorme risparmio di carta (circa 30 milioni di fogli all’anno) e burocrazia per i cittadini, aumentando ulteriormente la certezza della proprietà del proprio bene mobile registrato. L’automobilista potrà visionare il proprio certificato di proprietà digitale (CDPD) utilizzando un codice e una password direttamente sul sito dell’Automobile Club d’Italia, ma a regime potrà essere visionato su ogni dispositivo elettronico, persino tablet e smartphone attraverso l’utilizzo di un QR-Code.
Il risparmio annuo previsto per le tasche degli automobilisti sarà di circa 190 milioni di Euro ogni anno. (F.P.)