Roma. L’argomento tasse tiene banco sulla politica italiana e nelle preoccupazioni degli italiani. Spostare le tasse dal lavoro a casa e consumi. Bruxelles non cambia ricetta fiscale per l’Italia e gli altri paesi Ue, ma nemmeno il premier Matteo Renzi che torna alla carica e insiste: a decidere sarà il governo, e la tassa sulla prima casa verrà abolita con la legge di Stabilità. E’ il rapporto annuale della Commissione Ue sulla fiscalità a riaccendere lo scontro, dove i tecnici di Bruxelles analizzano i trend fiscali dei 28 identificando debolezze e suggerimenti. Tra questi ultimi, anche l’eliminazione delle esenzioni Iva e una modifica dell’imposizione immobiliare, troppo alta sulle compravendite e bassa sulla proprietà. “Quali tasse ridurre lo decidiamo noi, non un euroburocrate a Bruxelles”. E’ ‘tranchant’ Renzi da New York, sottolineando che “compito dell’Ue non è mettere bocca su quali scelte fiscali fa uno stato” e che questa “non deve decidere al posto dei singoli governi”. “Confermo l’eliminazione nella legge di Stabilità della tassa sulla prima casa per tutti e per sempre”, ha rimesso in chiaro Renzi. In ogni caso la valutazione di Bruxelles sarà fatta sul complesso della Legge di Stabilità, la cui bozza è attesa, insieme a quella degli altri stati membri, entro metà ottobre. E poi sulla base delle previsioni economiche d’autunno Ue. Da qui la precisazione giunta dalla Commissione Ue: “Non abbiamo ora un’analisi dettagliata del piano di riforma fiscale italiano, la faremo quando riceveremo la bozza del piano di bilancio”. Agli italiani l’ardua riflessione.