Milano – Dalle suggestioni del Gran Tour che ha portato in passato tanti giovani dell’aristocrazia e successivamente anche della ricca borghesia di tutta Europa a conoscere le bellezze naturali e artistiche del nostro Paese, a quella di Peck, il Comitato scientifico del Padiglione VINO – A Taste of Italy, riunisce sabato 26 settembre (ore 10.30, terrazza Sala Symposium) giornalisti internazionali e personalità dell’enogastronomia per far conoscere e celebrare l’Italia del Vino, partendo dalle Alpi e arrivando fino nel cuore del Mar Mediterraneo. A seguire, su invito, alle ore 13.30 a Palazzo Italia nel ristorante “da Peck”, prosegue il viaggio con l’iniziativa “Professionalità diverse prestate al mondo del vino”, dove a raccontare le proprie etichette sono volti noti della politica, dell’industria, della televisione e del mondo della musica, accompagnate dalla creazioni di finger food dello chef Matteo Vigotti.
“Le suggestioni del Gran Tour: viaggio nell’Italia del vino” è infatti il tema dell’incontro moderato dalla firma del Corriere della Sera, Luciano Ferraro, che vede al tavolo dei relatori il geopedologo Francesco Lizio Bruno, i giornalisti-scrittori Christian Eder, Isao Miyajima e Patricia Guy, e si propone di ricostruire (la seconda parte è in programma sabato 17 ottobre), la lunga e complessa evoluzione dei nostri suoli, dei paesaggi, della storia alimentare e soprattutto dei vini italiani di maggior prestigio e fascino.
Alle 13.30, a Palazzo Italia al ristorante “da Peck” il racconto si fa degustazione dove sono protagonisti i vini di “Professionalità diverse prestate al mondo del vino”, come è stata chiamata dal Comitato Scientifico l’iniziativa, moderata dal direttore del Tg2, Marcello Masi: Mirafiore di Oscar Farinetti, Futura 14 di Bruno Vespa, Le Madeleine di Massimo D’Alema, Castello di Cigognola di Gian Marco Moratti, Tenute di Albano Carrisi di Albano Carrisi, Certosa di Belli Guardò di Gianna Nannini, Cantina Todini di Luisa Todini
“In due momenti, ben distinti ma complementari, abbiamo voluto raccontare la straordinaria versatilità del mondo del vino che da comparto prettamente agricolo, solo mezzo secolo fa, oggi è diventato un fenomeno sociale ed uno degli ambasciatori del saper fare italiano, che tanta risonanza internazionale regala al made in Italy ed ai suoi territori”, commenta Riccardo Cotarella, Presidente del Comitato scientifico del Padiglione del Vino.
“Da 50 anni con Vinitaly promuoviamo la cultura e il commercio delle nostre produzioni vinicole nel mondo. Lo facciamo con equilibrio e dando voce a tutti i produttori, piccoli e grandi, prova ne sia che nel Padiglione del Vino, il primo nella storia dell’Esposizione Universale mai dedicato al mondo del vino, ad oggi abbiamo proposto 3600 etichette di 2000 aziende. Al di là del significativo dato sulle presenze, che a settembre hanno superato quota 1,5 milioni, è l’aver saputo accogliere, informare ed incuriosire molti visitatori stranieri ed italiani, che a volte poco conoscevano il vino, i luoghi della produzione e la storia dei territori, contribuendo in modo efficace al racconto dell’Italia enogastronomica e dei suoi straordinari paesaggi”, afferma Giovanni Mantovani, Direttore Generale di Veronafiere-Vinitaly, chiamato dal governo italiano a realizzare il Padiglione Vino a taste of Italy.