La Chiesa già lo scorso anno si era pronunciata sul tema del “segno della pace”. In una lettera ai sacerdoti il Vaticano ribadiva l’opportunità di gestire questa fase della celebrazione eucaristica con maggiore sobrietà. Già con Papa Benedetto XVI la Congregazione aveva esaminato lo scambio della pace, valutando la possibilità di spostarlo prima dell’inizio della preghiera eucaristica, come avviene per esempio nel rito ambrosiano. Ma non solo: anche il cammino neocatecumenale anticipa lo scambio a prima dell’offertorio. Con la missiva delle scorse settimane, tuttavia, il rito non viene trasferito in altro momento della messa. E, allo steso tempo, viene recepito un auspicio fatto proprio da Ratzinger nell’esortazione post-sinodale “Sacramentum caritatis” del 2007, laddove il Papa oggi emerito ricordava come “durante il sinodo” fosse stata rilevata “l’opportunità di moderare questo gesto, che può assumere espressioni eccessive, suscitando qualche confusione nell’assemblea proprio prima della comunione”. Ma oltre alla sobrietà consigliata da Sanctae Romana Ecclesiae, la riflessione si pone anche al di là di una platealità oggettiva. Quello che deve essere analizzato, infatti è anche l’eccessiva ritualità automatica del gesto. Di per sè sarebbe logicamente opportuno stabilire un clima autentico di pace, gia’ prima dell’inizio della celebrazione della S. Messa o di ogni funzione religiosa, quindi una anticipazione sarebbe sicuramente piu’ efficace. Ma al di fuori della sequenza temporale in cui il sacerdote invita a “scambiarsi il segno della pace”; quello che conta è il vero significato di quella stretta di mano, ossia la fratellanza e la riconciliazione. Alcuni compiono questo gesto con formalità estrema, quasi come ci si trovasse di fronte ad un obbligo, altri con eccesso di zelo potremmo dire. Indubbiamente in questo momento della celebrazioni, si crea un pò di confusione generalizzata, al quale si aggiungono situazioni di imbarazzo. Mani che si incrociano, gente che si ferma e si gira e si rigira avanti, indietro, e di lato. Gente che da la mano mentre stringe in mano il fazzoletto di raffreddore. Se dunque i massimi esponenti del Vaticano si sono espressi nel valutare una moderazione o una anticipazione, significa che qualcosa non va. La pace è convinzione e non una finzione.