La notizia che la Commissione UE ha adottato una proposta legislativa per autorizzare un accesso supplementare d’olio d’oliva tunisino nel mercato comunitario suona come una beffa per l’olivicoltura italiana e per quella siciliana e del sud in particolare. “Siamo pronti bloccare i porti per scongiurare questo attentato all’olio italiano e sollecitiamo i nostri parlamentari europei affinché tutelino un pezzo importante dell’agricoltura Made in Italy “La Commissione afferma di voler sostenere il governo e i cittadini tunisini e proteggere l’economia tunisina a seguito dei recenti attentati terroristici; motivazione nobilissima ma che rischia di far saltare in aria l’economia del settore olivicolo. Siamo già esposti ad una concorrenza al limite della slealtà da parte dei paesi dell’altra sponda del Mediterraneo che riescono a produrre ed esportare in Europa olio d’oliva a basso costo e spesso di pessima qualità, grazie alle maglie larghe della legislazione comunitaria e ora ci tocca anche assistere all’invasione programmata e senza pagamento di dazi di ben 35 mila tonnellate di olio d’oliva in aggiunta alle attuali 57 mila tonnellate previste dall’accordo di associazione UE-Tunisia. Dunque si preannunciano dure battaglie sul tema. Il provvedimento dell’Ue rischia infatti di compromettere ulteriormente il settore produttivo oleario italiano.