Bari. Prosegue a ritmo serrato l’attività del nuovo segretario Ugl Francesco Paolo Capone, che gia’ ha dato una sferzata di fattività con proposte e contenuti che stanno suscitando un grande interesse a livello nazionale ma anche internazionale. Capone teme che il Def 2016 non contenga risposte adeguate per il Sud e di questo ha parlato ieri a Bari margine della prima tappa del Sud Act organizzato dall’Ugl, e quindi commentando le note di aggiornamento del Def.
“Se davvero – spiega Capone – come rende noto lo stesso esecutivo, le misure che si intende proporre con la Legge di Stabilita’ per il 2016 operano in continuità con le politiche già adottate negli anni precedenti, vuol dire che il Mezzogiorno, e con esso l’Italia, continuerà a sprofondare come risulta dai diversi indicatori economici a partire da quelli tragici della Svimez fino ad arrivare all’Istat, passando per il paniere dell’Ipr-Ugl che dimostra quanto il costo della vita sia spesso più alto nelle citta’ del Sud rispetto a quelle del Nord”. “Dobbiamo ricordare – spiega il sindacalista – che nel precedente Def la parola Sud non veniva menzionata nemmeno una volta e che le risorse dei fondi strutturali per il Sud sono state destinate al bonus occupazionale, sfruttato poi dalle aziende del Nord”.
“E’ per questo che siamo oggi a Bari e nelle prossime settimane in altre 8 citta’ del Mezzogiorno, fino ad arrivare a Tunisi – conclude Capone -, perché e’ inammissibile ignorare il Sud se davvero si vuole far cambiare passo al Paese e se si vuol far crescere l’Italia intera”. Le posizioni di Capone sono state oggetto di diffusione da parte delle maggiori agenzie di stampa.