di Antonio Agosta (Redazione Sicilia)
L’8 dicembre 2015, per volontà di Papa Francesco, si aprirà il Giubileo straordinario della Misericordia come missione di pace nel mondo, già annunciato lo scorso 13 marzo, per poi concludersi il 20 novembre 2016 alla festa del Cristo Re.
I chilometri da percorrere per raggiungere la capitale, in auto o in pullman, saranno 12, si parte dall’uscita di Settebagni dell’autostrada del Sole per arrivare al casello di Roma nord che porta al grande raccordo anulare, da qui ha inizio lo spettacolo vergognoso che condannerà i tanti pellegrini che arriveranno da tutte le aperti del mondo a un percorso quasi Dantesco. Nulla a che vedere con la Divina Commedia, però all’incirca è quello che ci si aspetta dalla città più bella del mondo, come lo era qualche tempo fa Roma, deturpata dalle discariche abusive, dai marciapiedi imbruttiti dall’immondizia e dalle ragazze dell’est messe in bella mostra su un tappeto di preservativi usati.
A nessun pellegrino è chiesto di auto-flagellarsi per espletare delle colpe che non ha commesso, o acquistare un souvenir difettoso come ricordo di una città sommersa dal degrado. Semmai viene chiesto di portare un segno di pace proprio come vuole Papa Francesco, per tenere viva, nella Chiesa Cattolica, la coscienza di essere presenti nel mondo per far conoscere la Misericordia di Dio.
I romani si chiedono cosa vuole fare il sindaco Ignazio Marino, mettere sul tavolo le proprie dimissioni o rimboccarsi le maniche, ripulendo la città dallo squallore, perché dicembre è dietro l’angolo e la stampa estera è sempre pronta a denigrare l’operato altrui.