Lo scandalo che ha coinvolto il Catania Calcio è solo l’ultimo capitolo di una storia che purtroppo negli ultimi anni abbiamo visto e rivisto, un’ulteriore manifestazione di un calcio malato, impoverito nei valori, la cui credibilità viene costantemente minata dagli scandali che vengono a galla. E allora diviene naturale chiedersi come si possa continuare ad avere fiducia nel movimento calcistico italiano se quasi a cadenza annuale assistiamo ad arresti, mandati, inchieste, che vedono coinvolti coloro per i quali facciamo il tifo la domenica? Già perché i sintomi possono essere differenti – Calciopoli ,Totonero, Last Bet- ma purtroppo la malattia è una: la corruzione. Un cancro che in Italia ci portiamo avanti da troppo tempo, e non solo nel mondo del calcio. Una cultura del malaffare che sembra essere una costante, un fardello del quale facciamo fatica a liberarci.
Eppure, distogliendo per un momento lo sguardo dai fatti di casa nostra, ci si accorge che la situazione non è affatto confortante. Già perché anche l’organizzazione che dovrebbe gestire con imparzialità il calcio- la FIFA- è risultata coinvolta in un giro considerevole di tangenti, attraverso le quali si decidevano le assegnazioni dei Campionati Mondiali. In particolare, indagini condotte dall’FBI hanno evidenziato come attraverso un sistema milionario di tangenti si riuscisse ad influenzare le assegnazioni delle manifestazioni. Nelle mire degli inquirenti è finita l’assegnazione del Mondiale di Calcio 2010, per la quale la Federazione Sudafricana avrebbe elargito una tangente di circa 10 milioni di dollari, e non è escluso che tale sistema sia stato utilizzato per assegnare le manifestazioni 2018 e 2022, rispettivamente a Russia e Qatar. Uno scandalo di dimensioni enormi, tanto che il numero della FIFA Sepp Blatter, alla guida dell’organizzazione dal 1998, ha preferito dimettersi.
Di fronte a queste situazioni è difficile non provare un senso di sconforto. Come non dubitare, di fronte a continue irregolarità, che ciò per cui ci emozioniamo ogni domenica sia reale? Come non avanzare il sospetto che tutto sia stato già concordato? Il calcio, schiacciato dal malaffare e dall’interesse dilaganti, somiglia sempre di più ad uno spettacolo finto. Eppure il problema è proprio qui: nonostante i continui scandali, l’Italia del pallone non sembra dolersene particolarmente.