Roma – Scontro aperto dei Sindacati Italiani Militari di Carabinieri di Carabinieri, Guardia di Finanza, Marina, Guardia Costiera ed Aeronautica che, con un comunicato stampa congiunto, si dichiarano pronti a scendere in piazza se non sarà modificata la proposta di legge Corda, abbinata ai disegni di legge Tripodi (FI) e Pagani (PD). Contrariamente a quanto prospettato inizialmente, il testo base presentato sull’associazionismo sindacale militare è risultato inaccettabile, evidenziando come la politica italiana sia assoggettata all’ideologia conservatrice dei vertici militari.
Quella del sindacato è, a tutti gli effetti, una conquista storica per gli appartenenti alle Forze Armate italiane che, dopo anni di battaglie ed il riconoscimento da parte del Ministero della Difesa il 10 gennaio di quest’anno, possono vedere finalmente tutelati i loro diritti di lavoratori. E proprio per questo è impensabile che un sindacato volto a tutelare migliaia di militari, sia soggetto al controllo delle amministrazioni, in piena violazione dell’art. 39 della Costituzione Italiana.
Lo stesso Capitano Ultimo, presidente del SIM Carabinieri, in un post pubblico ribadisce la necessità di uno statuto dei lavoratori militari alla stregua di quello previsto per i sindacati di polizia, ritenendo l’iscrizione una battaglia di civiltà e dignità per tutti i carabinieri.
Le segreterie nazionali dei sindacati militari chiedono, come si legge nel comunicato stampa, ” di essere nuovamente audite urgentemente in Commissione Difesa e dal Ministro della Difesa, per poter presentare i propri emendamenti al testo base approvato in Commissione, annunciando di essere pronte, per la prima volta nella storia, a ricorrere ad azioni sindacali pubbliche per manifestare il proprio dissenso e contrastare questo progetto retrivo e pericoloso per i diritti del personale militare, al fine di informare l’opinione pubblica di ciò che sta accadendo, del fatto che la classe politica, se non dovesse ricorre ai ripari, dichiaratamente abbandonerebbe a loro stessi i propri servitori ”
Alessandra D’Andrea