“Un genitore saggio lascia che i figli commettano errori. È bene che una volta ogni tanto si scottino le dita”.
( Mahatma Gandhi )
Non esistono copioni da seguire purtroppo e lo si impara da soli; il mestiere del genitore è considerato da sempre il più difficile. A quale programma ben definito appigliarsi? Ma questa cicogna, oltre al dolce fagottino non consegna anche il manuale? A quanto pare no, nessun manuale del genitore perfetto, nessun libro di testo da studiare, si passa direttamente alla pratica. Eppure l’essere umano riesce a far fronte anche a questo; progettati per procreare un’altra vita che cresce e viene alla luce. L’unione di due esseri imperfetti come può far germogliare un fiore tanto impeccabile? Forse il mistero della vita è proprio questo. Peccato che tale incantesimo duri troppo poco, ci si lascia sommergere da tutte quelle dinamiche che inevitabilmente affievoliscono, e con il passare del tempo spengono, quella luce che avvolge qualcosa di tanto importante: la nascita di un’altra vita, il diventare genitori. Ma è proprio quel termine “genitori”, sul quale mai nessuno si sofferma, magari perché nessuno ne sente il bisogno, che andrebbe rivista; perché analizzare una parole che viene utilizzata sin da sempre? Forse per conoscere o aver ben presenti concetti che spesso dimentichiamo? Qualsiasi dizionario di italiano afferma pressochè questo: ” Genitore: colui che genera o ha generato”. Sappiamo o dovremmo sapere tutti che essere genitori non consiste esclusivamente nel generare, sarebbe eccessivamente facile, ed è ormai ben chiaro quanto l’essere umano sia totalmente fuori dal concetto di “facile”; e ce ne lamentiamo continuamente, come ci fosse stato concesso il compito peggiore, a volte quasi intolleranti di una responsabilità tanto grande, ma anche tanto incredibile. Cosa siam capaci di fare! In quanti si soffermano a rifletterci? E’ difficile, esasperante e può essere avvilente quando si fallisce, quando nonostante tutti i sacrifici, tutto va al contrario di ciò che si sperava, ma è anche straordinario quando guardi negli occhi quella vita che hai messo al mondo e torni ad essere consapevole che è una parte di te e della persona che ami o hai amato; è la dimostrazione che l’amore può fare grandi cose e che di queste grandi cose bisogna certamente prendersene cura ma ne vale la pena! E’ impossibile adesso parlare delle molteplici sfaccettature che presenta questo argomento e di quanto sia complesso quel termine che sul dizionario viene spiegato con una breve frase, ma una cosa è certa: non importa di dove tu sia, quale sia la tua cultura, il tuo colore di pelle, il tuo sesso; non importa quanto tu abbia sofferto o quanto male tu abbia fatto. Non importa se sei stato tu a generare o qualcun altro lo ha fatto per te. Se hai fra le mani una vita tu hai il dovere di proteggerla, educarla senza importi, senza sostituirti nelle scelte, senza vivere la sua vita. Hai il dovere di ascoltarla e supportarla, di esserci sempre e di prendertene cura; di credere in lei anche quando tutto il resto del mondo non lo farà, di insegnare la libertà. Hai il dovere di amare incondizionatamente, e tu puoi trasformare tutti questi “devo” in “voglio”. Lo hai deciso tu, non ti è stato chiesto di venire al mondo, adesso sii all’altezza, nonostante le paure, i problemi, nonostante te. Adesso sii genitore e merita quel “mamma” o “papà” che inizierai ad insegnare sin da subito. Merita un dono così grande!
(Morena De Luca)