Giovanni, un attore che nasce dal teatro
di Antonio Agosta (Redazione Sicilia)
Giovanni nasce a Torre Annunziata, alle pendici del Vesuvio, luogo in cui coltiva la sua passione per il teatro, di tipo parrocchiale prima e professionista dopo. Erano gli anni ottanta, anni in cui il quartiere dove viveva non era affatto facile trovare una propria identità lavorativa. Giovanni, sin dall’età di 14 anni, viene seguito dal padre, Antonio, suo Maestro d’ispirazione artistica, pittore e attore dell’avanspettacolo e del varietà durante la seconda guerra mondiale, lo aiuterà a calpestare un palco e vivere a pieno il suo sogno, recitando per un pubblico che lo ha visto crescere giorno dopo giorno. Antonio, il padre, accompagnò artisticamente suo figlio Giovanni, ancora giovane, e un gruppo sostenuto di ragazzi su un palcoscenico locale per fare teatro, voleva prepararli a un modo ovattato diverso da quello in cui vivevano. Commedie recitate a stretto contatto con Edoardo Scarpetta e Oscar Di Maio. Giovanni è un ragazzo timido, introverso, sarà il tempo che lo svezzerà alla vita e l’affetto della moglie e dei figli, i suoi più grandi fans che lo seguono sempre alle prime dei suoi spettacoli. L’unico rammarico di Giovanni è che il padre, a causa dell’età non più giovane, non l’ha mai visto recitare sui palchi dei grandi teatri e per le fiction televisive. Oggi, con orgoglio, dopo diverse esperienze lavorative in TV, interpreta un medico nella soap “Un posto al sole”. Ha l’arte e la musica nel sangue. Gli piace disegnare a matita, passione trasmessa dal padre, suonare la chitarra e cantare musica classica napoletana, oltre a seguire la figlia nei suoi concerti. Giovanni Caso ci ha concesso una piccola intervista per i lettori di AndradeLab:
Giovanni, quando hai capito che il lavoro dell’attore sarebbe stato il tuo futuro? Il teatro nasce come passione o come una rivincita con te stesso per superare la tua timidezza? Raccontaci il tuo percorso:
L’attore l’ho sempre voluto fare, magari non pensavo che diventasse la mia professione lavorativa, però nonostante tutto il palcoscenico l’ho sempre voluto calcare sin da quando ero piccolo. All’apertura del sipario un po’ di timidezza e paura ci sono sempre, fa parte della vita degli attori, ed è proprio quella paura che non deve mai mancare, ti aiuta a superare quella barriera che c’è tra il palco e il pubblico. Nel 2010 ho iniziato al lavorare presso compagnie professionistiche con il regista napoletano Franco Cutolo, per poi lavorare con Ernesto Maxieux, Maria Basile Scarpetta, Vincenzo Merolla, Sebastiano Somma, Maria del Monte e tanti altri ancora. Dopo varie esperienze in TV, tra cui su Real time con “Sangue del tuo sangue”, feci un provino per “Gomorra”, era il 2014, non fui scelto, ma l’anno successivo la stessa produzione mi chiamò per una parte nella miniserie “I Bastardi di Pizzofalcone”. Poi fui segnalato per un provino da fare per la soap “Un posto al sole”, dove non avrei mai pensato di essere scelto. Feci il provino su parte ( il medico), a fine provino sentii dire: “perfetto da oggi sarai il medico di Un posto al sole.”
Quale è stata la tua prima esperienza lavorativa nel mondo della televisione?:
La mia prima esperienza nel mondo della televisione è stata nel 1989, avevo 20 anni, mi preparai per un provino a Roma, negli Studi di Cinecittà, dove fui provinato per un docufilm dal titolo: “Eleonora Pimentel Fonseca”, dovevo recitare con Cosimo Cinieri e Paolo Bonacina. Fu un esperienza straordinaria.
Quali sono i tuoi punti di riferimento nel mondo dello spettacolo? Che cosa rappresenta per te, nella società odierna, il fatto di essere un attore? Indietro ritorneresti?:
Oggi il mio punto di riferimento è sempre il teatro, è alla base di ogni tipo di lavoro sia televisivo sia cinematografico. Indietro non ritornerei, e se paradossalmente dovessi ritornare indietro, rifarei la stessa cosa.
Nella soap “Un posto al sole” fai il medico, e lo fai anche bene. Forse sarebbe stata la professione che avresti fatto in alternativa a quella che fai oggi?:
Fare il medico? Non saprei. In famiglia c’è ne già uno, anche se la professione del medico mi ha sempre affascinato. Fare l’attore è quello che ho sempre voluto fare. L’attore deve essere bravo in tutto, come calarsi nei panni dei personaggi che gli vengono assegnati per copione. A quel punto sarebbe giusto chiedergli: nella vita avresti fatto questo lavoro o altro? Come il medico, l’avvocato o un semplice muratore?
Qual è il personaggio cinematografico o televisivo, da te interpretato, che più t’identifica e al quale sei più affezionato?:
Non tengo personaggi, da me interpretati, dei quali mi sono affezionato, ho avuto la fortuna di interpretare personaggi interessanti sia a teatro sia in TV. Forse il medico, quello della soap “Un posto al sole”, me lo sento mio, molte persone per strada mi chiamano “dottore”, vuol dire che il personaggio è entrato nelle loro case e nei loro cuori.
Quali sono le tue emozioni quando reciti?:
Le emozioni sono infinite, la magia del teatro non ha eguali, e per avere l’emozione giusta ci deve essere un mix di fattori, come la paura, l’adrenalina e gli applausi a fine spettacolo. E poi, l’emozione più forte è avere il contatto diretto con il pubblico che ti segue fuori dal teatro. Mio padre mi ha sempre insegnato che l’attore esiste grazie al suo pubblico. Pertanto è legge del teatro essere gentile con il proprio pubblico.
Ognuno di noi ha dei tic, fisici o caratteriali che non possiamo eliminare, tipo quelli facciali del grande Totò. Tu, da bravo attore, riesci a controllarli quando rappresenti un personaggio che ti viene assegnato?:
Ogni personaggio che interpreto cerco di rimanere sempre nei limiti dettati dai tempi scenici e dal regista, cerco di accantonare le mie movenze mimiche poco adatte al personaggio da rappresentare in teatro o nelle fiction.
Molleresti tutto per amore?:
Mollare tutto per amore? I miei più grandi fans sono mia moglie, mi segue da quando eravamo fidanzati, e le mie figlie, insieme vengono sempre alle prime dei miei spettacoli.
Cosa ti auguri per il tuo futuro?:
Il mio futuro? Attualmente di avere ancora più spazio nella soap “Un posto al sole”, (oramai sono affezionato), e di continuare a fare il mio teatro.
La prima cosa che pensi quando ti svegli la mattina?:
Appena mi sveglio al mattino abbraccio mia moglie e i miei figli, e infine ringrazio Dio.