Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, avvalendosi delle sue prerogative costituzionali non ha accettato tutta li sta dei ministri che gli aveva sottoposto il Presidente del Consiglio del Ministri, Giuseppe Conte, che ha rinunciato al mandato.
Come ha successivamente confermato lo stesso Presidente Mattarella, il motivo del suo dissenso stava nella presenza nella lista, nella direzione del ruolo chiave del Ministero dell’economia, il professore Paolo Savona che negli ultimi anni è diventato un feroce critico dell’Euro e dell’Europa.
Secondo Mattarella, la nomina di Savona avrebbe creato contraccolpi negativi all’economia del Paese e ai risparmi degli italiani. Matteo Salvini e Luigi Di Maio non hanno voluto affidare quel ruolo a nessun altra persona e, quindi, Giuseppe Conte è stato costretto a restituire il mandato affidatogli da Mattarella, il quale ne darà uno nuovo a Carlo Cottarelli.
Furiose le reazioni di Lega, con Matteo Salvini, e Cinque stelle con Di Maio e Di Battista che si dicono pronti a presentare una richiesta di impeachment di Mattarella di fronte al Parlamento. In realtà. Sergio Mattarella non è il primo Presidente della Repubblica che non ha voluto un ministro e ne ha chiesto il cambiamento. Già prima di lui la cosa si è verificata con i Presidenti Scalfaro e Cossiga, ma si tratta dei casi noti, perché in realtà, ogni Capo dello stato ha sempre finito per influire sulla lista dei ministri, che egli del resto ufficialmente nomina e ne raccoglie il giuramento.