Da oggi il sistema sanitario regionale conta su un elenco di formatrici per la protezione, promozione e sostegno dell’allattamento al seno.
Sono 31 le operatrici, con diverse professionalità di base appartenenti a tutte le aziende per l’assistenza sanitaria della regione, che oggi hanno ricevuto nell’ospedale di Palmanova l’attestato di tutor per la formazione di altri operatori a sostegno del programma per una capillare diffusione della promozione dell’allattamento esclusivo al seno nei primi mesi di vita.
Le nuove formatrici hanno conseguito l’attestato dopo la frequenza di due corsi di formazione di cui il primo per “Tutor in Problem Based Learning (BPL)”, una strategia educativa innovativa che è stata sviluppata presso la McMaster University Medical School del Canada oltre 40 anni fa ed è ampiamente adottata nei programmi sanitari a livello internazionale. Una pratica che viene utilizzata in piccoli gruppi con casi e problemi efficaci che stimolano l’interesse e il pensiero critico, incoraggiando l’apprendimento attivo in cui un tutor facilita e sostiene il processo di apprendimento anziché agire come fonte di informazione.
Il secondo percorso formativo è invece stato improntato specificamente alla protezione dell’allattamento con lo scopo di fornire al personale dedicato conoscenze scientifiche, competenze e atteggiamenti positivi che potenziano la capacità materna di allattare.
Si stima che nei prossimi anni saranno oltre 400 gli operatori che richiederanno una formazione teorico-pratica per poter dedicarsi al lavoro con mamme e bambini nei diversi centri assistenziali in regione e favorire così il ricorso all’allattamento esclusivo al seno fino al sesto mese d’età del bambino. I primi 35 corsi in due anni sono già programmati e si svolgeranno in sessioni di quattro giornate con 4 tutor e un coordinatore d’aula ogni 16 discenti.
In Friuli Venezia Giulia il 75,8% delle mamme allatta esclusivamente al seno al momento della dimissione. Un dato che assume un significato ancor più rilevante se si tiene conto che esclude i bambini a cui è stata somministrata qualunque altra forma di alimento (acqua o glucosio) ed include i bambini che provengono dalla neonatologia, dove le complicazioni di salute spesso inibiscono la possibilità di provvedere all’allattamento esclusivo.
Inoltre il Friuli Venezia Giulia è l’unica regione in cui il rilevamento del dato è universale e non basato su censimento a campione come nel resto d’Italia.
Cinzia Braida e Roberta Giornelli, referenti regionali all’allattamento, sottolineano la volontà di migliorare il dato soprattutto in relazione al secondo rilevamento che avviene al momento della vaccinazione, dopo circa 4 mesi, quando la percentuale di bambini allattati al seno scende al 35%.
L’obiettivo del ricorso e del mantenimento dell’allattamento al seno è inserito nel Piano regionale della prevenzione in considerazione dei benefici ormai scientificamente dimostrati del latte materno. Il latte materno incide fortemente sulla prevenzione delle malattie croniche, in particolare dell’obesità, offre copertura immunologica nei primi mesi di vita e rafforza il rapporto emotivo tra mamma e figlio improntandolo ad una maggiore sicurezza e capacità relazionale.