Nuova pubblicazione della apprezzata filosofa Maria Francesca Carnea. Originaria di Cirò in Calabria, la Carnea da sempre riesce ad elevare il rapporto del pensiero con l’essere umano in diverse sfaccettature. Il nuovo testo, saggio di Sociologia, Spiritualità, Comunicazione filosofica della politica, muove dall’incanto della poesia e, lungo la narrazione, sfocia nella filosofia politica, nell’ambizione, non esaustiva, di amalgamare la naturale ricerca umana, mettersi a servizio della comprensione dell’altro, fondendo spiritualità, tematiche sociali, giustizia, etica, politica, comunicazione, mai dimentichi che è la Poesia, provvida di grazia, fonte di pensiero divenente.
Intervista di AndradeLab: Come nasce l’ambizione al pensiero NUDITÀ DELL’ESSERE?
Risposta dell’autrice: “Dalla consapevolezza che le parole hanno un significato, come la vita, non si può sfuggire alla riflessione, apice della nostra realtà umana: la nudità, in cui siamo incarnati e con essa rinnovare consapevole forza umana di pensiero che sappia vestirsi di luce di intelletto. E allora, nella narrazione di un excursus di vita semplice, si dipana desiderio di ricerca, di capire per provare a dare un senso di costrutto ad una vita che rifiuta di rimanere anonima, persuasa che non siamo anime anonime, ma degne di carità cristiana. L’assenza del pensiero, l’assenza del dato spirituale, di cui la società moderna si è resa povera ha sollecitato ancor più questo desiderio, impulso alla riflessione per superare il dilagante pensiero relativista, riportando la persona al centro dell’impegno umano”.
Prosegue l’autrice: “M’interrogo, racconto di me, vestendo i panni di ogni creatura che, similmente, pone le stesse questioni alla vita che vive. Nella narrazione, dispiego le vele partendo da un piccolo ruscello, e in esso identifico il divenire dell’esistenza: espongo analogie e sillogismi applicando l’arte di far partorire la mente scoprendomi ignorante, persuasa che l’intelligenza scopre e abita la nudità dell’essere persona. Esploro, attraverso la vita reale, gli abiti da indossare, abiti che non coprono la nudità ma ne rafforzano esistenza e carattere: le virtù umane a servizio del prossimo. La nudità dell’essere, attraverso il pensiero, entra nel grande emporio dei valori umani dimenticati e li richiama a vita, ad abiti di cui rivestire l’umanità impoverita, resasi fragile, assai vulnerabile, disabitata da sé. E lo fa attraverso l’incanto della ricerca nell’altro, fragore di coscienza che inquieta”. Conclude: “Non possiamo rimanere indifferenti, la vita si nutre e mai di niente, e parlare all’uomo, portarlo a riflettere, è dato che valorizza pienamente la sua nudità”.
Maria Francesca Carnea Filosofa, Consulente di strategie di comunicazione, Docente di Spiritualità e Comunicazione; Sociologia e spiritualità della comunicazione politica presso il Pontifico Ateneo Sant’Anselmo, in Roma.
Pubblicazioni: Libertà e Politica in S. Caterina da Siena, 2011; CIRÒ, Storia, Cultura, Tradizione. Tracce di noi, 2011; Concetto di giustizia in S. Tommaso d’Aquino, 2013.